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ricevute sanitarie

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10 Anni 3 Settimane fa - 10 Anni 3 Settimane fa #199519 da silvia918
ricevute sanitarie è stato creato da silvia918
Salve, sono una neoabilitata e sto cercando di capire qualcosa delle cose burocratiche e fiscali che mi serviranno nel prossimo futuro. Ho mille domande!
Mettiamo il caso che io non abbia la p.iva, che per adesso non credo di aprire.

domanda numero uno.
Ho visto i fac-simile delle ricevute sanitarie (tipo questo ) e vorrei capire come compilarli nello specifico. Mettiamo che ho fatto un certificato di buona salute e che il paziente debba pagare 30 euro.
- Nelle righe in alto lo intesto con i dati del paziente e metto il mio timbro, giusto?
- Nella "tabella" metto: descrizione "certificato ecc" e importo "30 euro", giusto?
- Nella casella "ritenuta d'acconto"? E nelle tre righe "totale/bollo o iva/da pagare"? L'iva a quanto ho capito non c'è, ma la ritenuta d'acconto?
esempio: se ci fosse una ritenuta del 20% dovrei mettere totale "30 euro" ritenuta d'acconto: 20% di 30 euro cioè "6 euro", da pagare "30 euro"??
- La marca da bollo va messa sempre?

(Altra domanda: che differenza c'è tra una ricevuta così compilata e una fattura? Solo il fatto che nel secondo caso comparirà anche la mia p.iva?)

E alla fine dell'anno, quando avrò collezionato tutte le mie belle ricevute, come si pagano concretamente le tasse (cioè in pratica quei 6 euro di ritenuta, giusto?)?

domanda numero due.
Sempre senza p.iva. Mettiamo che trovi un lavoretto qualsiasi come "prestazione occasionale". Per farmi pagare devo emettere io lo stesso tipo di ricevuta che faccio verso i pazienti, oppure pensa a tutto il datore di lavoro?
E anche qui: quant'è la ritenuta d'acconto? e alla fine come le pago le tasse?

Scusate ma mi sento ignorantissima e stupidissima!
Ultima Modifica 10 Anni 3 Settimane fa da silvia918.

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10 Anni 3 Settimane fa #199520 da Velasco
Risposta da Velasco al topic ricevute sanitarie
Non preoccuparti perché il fisco a volte è più difficile della medicina e districarsi, soprattutto agli inizi, non è affatto facile.

Prima di tutto inizierei col dire che attualmente senza p.iva è tutto un po' più complicato (e dispendioso), quindi se intendi esercitare anche solo saltuariamente l'attività ti consiglio di aprirla per risparmiare beghe e denaro.
Tralascerò il discorso che IN TEORIA non sarebbe neanche possibile esercitare senza p.iva da iscritti ad un albo professionale, perché rientra nella filosofia fiscale.

Seconda premessa, anche se mi è sembrato di capire che su questo non hai dubbi: a norma di legge, esistono certificati su cui l'IVA va applicata (sempre nel caso tu NON abbia la p.iva) e altri su cui NON va applicata. Di seguito la lista: www.ordinemedicilatina.it/node/12165
Quindi nel tuo esempio di certificato di sana e robusta costituzione, l'iva non va applicata.

Nello specifico, per il certificato si buona salute:
- Sì, nell'intestazione vanno specificati i tuoi dati e quelli del paziente (nome, indirizzo, CF).
- Sì, descrizione e importo
- IVA: come da te giustamente detto, in questo caso non va applicata.
Ritenuta d'acconto: questa va applicata non da te, ma da un eventuale tuo datore di lavoro (ad esempio un medico che sostituisci, e solo se non hai p.iva), quindi per i certificati non devi preoccuparti di alcuna ritenuta.
Bollo: va applicato SOLO SE il certificato è esente IVA e l'importo supera i 77,47 euro, quindi in ogni caso non ti riguarda.

(Sì, di fatto la differenza tra ricevuta e fattura è quella da te scritta.)

Come già scritto, la ritenuta d'acconto con i certificati che rilasci non c'entra.
Ogni anno, nel caso tu superi una certa soglia di reddito (intorno ai 4mila-5mila, va controllato perché è soggetta a cambiamento ogni anno in base agli scaglioni IRPEF) dovrai presentare la dichiarazione dei redditi per pagare le tasse o fartele rimborsare, in alcuni casi.
Il tipo di dichiarazione dipende dal tipo di attività lavorativa che avrai svolto, quindi non posso essere più specifico mancando di tale dettagli.

Ora passiamo alla ricevuta che dovrai rilasciare non ai pazienti ma ai tuoi datori di lavoro.
Come regole generali valgono le tesse riportate sopra, a cui però dovrai aggiungere la famosa ritenuta d'acconto che ammonta sempre al 20% dell'importo lordo.
Per fare un esempio concreto: vi accordate per un compenso di 100 euro.
Prestazione: 80 euro
Ritenuta: 20 euro
Totale: 100 euro
Bollo di 2 euro (spetta a chi rilascia la ricevuta, ossia a te, apporlo sull'originale, ossia sulla copia che consegni al datore di lavoro).
Per la dichiarazione dei redditi vale lo stesso discorso di prima.
Ricorda che la ritenuta d'acconto è denaro che tu già paghi allo Stato: tu la lasci al datore di lavoro, il quale poi DEVE versarla allo Stato.

Spero di essere stato chiaro, in caso contrario fammi sapere!

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10 Anni 3 Settimane fa #199522 da silvia918
Risposta da silvia918 al topic ricevute sanitarie
sei stato chiarissimo! quindi rincaro la dose: XD
nel caso invece io abbia la partita iva. Faccio fattura, le cose da scrivere son più o meno le stesse ma le imposte sonoil 5% anzichè il 20%, giusto? e non le paga il datore di lavoro ma devo arrangiarmi io, giusto? è per questo che in genere serve il commercialista, perchè fisicamente "faccia i conti" che io povero medico non so fare? e come le pago, sempre una volta l'anno con la dichiarazione dei redditi?

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10 Anni 3 Settimane fa #199525 da Velasco
Risposta da Velasco al topic ricevute sanitarie
Più o meno le cose da scrivere sono le stesse.
Se opti per il regime dei minimi però non dovrai MAI applicare l'iva, neanche per i certificati che normalmente lo richiedono.
Sì, l'imposta è del 5% da pagare in sede di dichiarazione dei redditi annuale, il datore di lavoro non ha più obblighi in tal senso; tale imposta va pagata allo Stato direttamente da te tramite apposita modulistica.

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10 Anni 3 Settimane fa - 10 Anni 3 Settimane fa #199547 da silvia918
Risposta da silvia918 al topic ricevute sanitarie
tornando invece alle ricevute per i certificati, tra i miei dati devo mettere per forza anche l'indirizzo? perchè devo capire come fare il timbro, e ovviamente non avendo un mio studio dovrei usare l'indirizzo di casa, cosa che non mi fa molto contenta... o invece basta nome - cognome - codice fiscale?
intendo proprio da un punto di vista legale e fiscale, perchè sia tutto in regolissima
Ultima Modifica 10 Anni 3 Settimane fa da silvia918.

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10 Anni 3 Settimane fa #199548 da jake chambers
Risposta da jake chambers al topic ricevute sanitarie
Per la fattura serve l'indirizzo insieme al numero di partita IVA. Puoi anche non metterlo nel timbro e stamparlo sulla fattura o scriverlo a mano direttamente. Il timbro per la fattura serve solo per comodità.

Ti dico anche, visto che mi pare non sia stato detto sopra, che se apri il regime agevolato per l'imprenditoria giovanile (ex minimi) la ritenuta d'acconto non si applica, quindi se pattuisci un compenso di 100 euro, devi fatturare 100 euro, e non 80+20 di ritenuta d'acconto. L'unica cosa che devi fare è apporre sulla fattura la dicitura "Compenso non assoggettato a ritenuta d’acconto ai sensi dell’art. 27 del D.L. n. 98 del 06.07.2011".

Anche nel caso dei certificati su cui si applicherebbe l'IVA, con quel regime non devi applicarla, in pratica facendo uno "sconto" al paziente. Questo serve in teoria a rendere il regime concorrenziale. In questo caso scrivi "Operazione effettuata da soggetto appartenente a regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e per i lavoratori in mobilità di cui all’art. 27 commi 1 e 2 D.L. 98/2011".

Lo svantaggio è che poi non puoi scaricare l'IVA sulle spese sostenute, perché per il regime agevolato è come se l'IVA non esistesse: così come non si versa, non si scarica. Se compri un ecografo da 100 euro+22 di IVA (magari...) lo paghi 122 e non scaricherai i 22 di iva, ma conteggerai i 122 lordi nel computo delle spese sostenute quando andrai a calcolare il reddito netto su cui applicare il 5% di imposta sostitutiva.

So che sembra incasinato a leggerlo la prima volta ma è in realtà abbastanza semplice, perché di fatto hai meno cose a cui pensare. Basta entrarci un attimo dentro.

Ti confermo che se vuoi essere in regola devi aprire la partita IVA, altrimenti non c'è modo per dichiarare i tuoi redditi da libera professionista.

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