meritocrazia: esiste davvero?

Secondo me il punto è anche un altro: lo studente. Sono d\'accordo con faro49 quando dice che un professore, nel poco tempo a disposizione per svolgere un esame, non può testare la preparazione in toto e molto spesso le domande sono limitate ad una parte di programma, ma lo studente come fa ad essere orgoglioso della propria performance quando torna a casa con un voto alto sapendo di aver studiato un quarto del programma?! E\' questo quello che mi chiedo. Ok, ognuno deve pensare al proprio rendimento, andando avanti per la propria strada e studiando secondo la propria coscienza, però mi viene spontaneo chiedermi dopo due anni di università e dopo che vedo sempre le stesse persone passare esami grazie alla fortuna quanto questo sia giusto. Insomma, non siamo a scienze della comunicazione, quello che studiamo oggi un giorno dovremo metterlo in pratica su degli esseri umani. Arriverà il momento della selezione naturale? O arriveremo tutti indistintamente alla laurea? Forse sono solo all\'inizio ed è ancora presto per porsi queste domande, nel frattempo continuerò a studiare come ho sempre fatto. Chi vivrà vedrà.

tia987 ha espresso, nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, la seguente opinione:

Insomma, non siamo a scienze della comunicazione, quello che studiamo oggi un giorno dovremo metterlo in pratica su degli esseri umani. Arriverà il momento della selezione naturale? O arriveremo tutti indistintamente alla laurea? Forse sono solo all\'inizio ed è ancora presto per porsi queste domande, nel frattempo continuerò a studiare come ho sempre fatto. Chi vivrà vedrà.

bravo, anch\'io penso la stessa cosa, eppure mi sento dire da qualcuno \"tu preferisci che la tua squadra vinca il campionato giocando male, o che giochi bene ma non vinca nulla?(intendendo come preferenza la prima)\"..che paragone stupido..peccato che qui, come dici tu, ci sono in gioco delle vite..edit:(spero di non aver frainteso quello che volevi dire)

No vairus, non hai frainteso, è proprio quello che intendevo! Il paragone calcistico non l\'avevo mai sentito ma è l\'emblema del pensiero antitetico al mio.Non è molto confortante sapere che dei futurimedici seguano questa corrente di pensiero.

perfettamente d\'accordo con te galatea, è quello che penso anch\'io!!