La maggior parte delle volte sono chiamate banali, che ti interrompono il sonno e che, se esci fuori in auto per la visita, non ti vengono retribuite niente di più rispetto ad una notte senza chiamate. Da qui l'errore diffuso di tendere a non uscire in visita: meglio uscire, anche in caso di dubbio minimo, e sempre se lo richiede il paziente (ovviamente se la sua richiesta ha un minimo di senso medico!).
Io ricordo un solo caso grave in guardia medica: una crisi asmatica che forse adesso saprei affrontare, ma che allora mi mise in difficoltà non da poco.
Poi ti possono capitare, purtroppo, stranezze poco allegre: constatazioni di decesso a cadaveri gonfi e putrefatti, constatazioni di decessi poco chiari, gente che dice di volersi uccidere, gente che ti minaccia alla minima obiezione che tu fai... Insomma: io di lati positivi in quel lavoro non ce ne vedo, a parte lo stipendio a fine mese.
Capita anche il paziente gentile che sa apprezzare il tuo intervento: ma quel paziente non lo rivedrai comunque più in seguito... La guardia medica resta un semplice servizio anonimo per le urgenze (o supposte tali) festive e notturne: nessun rapporto di fiducia medico-paziente, e nessuna terapia "cronica"... Tanto che, un mio collega più anziano di me, con decenni di guardia medica alle spalle, non conosceva neppure cosa fosse l'atorvastatina ad un paio d'anni dalla sua uscita in commercio!
