dubbi da neo laureata spaventata

Dai ronin ci siamo passati tutti... da neoabilitati si è già abbastanza terrorizzati anche senza il sergente Hartman ad infierire!

È pur vero che leggendo di persone che in questo stesso forum si impanicano quando devono mandare una semplice raccomandata, anche io mi chiedo cosa ne sarà di loro quando si troveranno per la prima volta da soli davanti al paziente.
Però perfino lo spirito di iniziativa si impara con l'esperienza, è normale -purtroppo- uscire dall'università impreparati su quasi tutti i fronti pratici: nessuno è disposto ad andare fuori corso per frequentare reparti dove lo stesso personale cerca di dissuaderti dal frequentarlo.
Ogni cosa a suo tempo, nostro malgrado.

Il consiglio che do a Cleopatra è lo stesso che hanno già dato tutti: trovati un BRAVO medico di MG (in mancanza di uno bravo accontentati del tuo medico per ora) e qualcuno che fa già guardie da affiancare. Fossi in te darei la priorità a questo piuttosto che all'ospedale: ora ti serve capire come funziona il territorio.
In questo modo nel tempo che la burocrazia impiegherà a fare il suo corso (ossia a chiamarti per qualche guardia), avrai già acquisito un buon "how to" e soprattutto sicurezza.

...è normale -purtroppo- uscire dall'università impreparati su quasi tutti i fronti pratici: nessuno è disposto ad andare fuori corso per frequentare reparti dove lo stesso personale cerca di dissuaderti dal frequentarlo.
Ogni cosa a suo tempo, nostro malgrado...

Normale un cazz0: questo atteggiamento mentale asseconda i baroni. Prima di laurearmi io avevo già fatto cinque interventi chirurgici (niente di colossale, ovvio, ma almeno non ero a secco) e avevo girato in PS, chir gen, ortopedia e diabetologia (l'unico motivo per il quale non ne ho girati di più è perché erano questi i reparti più operativi dell'ospedale che mi ero scelto).
Adesso che stò dall'altra parte mi è capitato uno studentello frequentatore: gli faccio fare tutto (comprese le manovre invasive e, spt, un sacco di figuracce), se poi si laurea dicendo che non sa fare nulla guai a lui, altro che sergente Hartman.
Se il personale cerca di dissuaderti tu non stare al gioco, comunque io ribadisco il consiglio precedentemente esposto: frequenta un pò in PS, anche perché medicazioni, suture, BLS e (soprattutto) cernita dei pz da mandare in ospedale o trattare sul territorio sono cose che ti servono in GM

quoto ronin!! E complimenti!

Già, complimenti a ronin. Fare 5 interventi prima di laurearsi non è roba affatto comune!

Visto che si parla di neo-laureati, consiglio di sfruttare al massimo il tirocinio post-laurea.
Soprattutto se finisci in un posto non-universitario ma ospedaliero.
E se non trovi un tutor molto disponibile, buttati sul personale infermieristico per la questione pratica (tipo EGA, medicazioni, suture/rimozione punti, prelievi). Io ho avuto la fortuna di avere come tutor un chirurgo con cui ho fatto qualche notte in PS e che mi ha fatto fare un sacco di cose asieme agli infermieri (cateteri, sondini naso-gastrici, suture, peccato non è capitata nessuna toracentesi); finivo il turno di PS ed andavo in reparto a fare i prelievi del mattino. Mi ha fatto anche togliere dei dermatofibromi (bhè gran cavolata eh  ) e delle cisti sebacce (scarsissimo). Ho fatto il 3o operatore nelle operazioni ,che vuol dire poca roba eh, divaricare e coagulare (ho chiuso un dotto cistico durante una colecistectomia mi pare -scusate l'eventuale errore  ).
E pur non volendo fare il chirurgo nella vita, mi sono appassionato molto in quel mese (pensavo di rompermi alla grande)

Come ha detto ronin, al di fuori di certi ambienti (soprattutto universitari) in cui c'è il mondo (professori, assistenti, ospedalieri, specializzandi, frequentatori) se arriva qualcuno che ha voglia di fare viene quasi sempre accolto a braccia aperte

Mi fa piacere scoprire che c'è chi all'interno dei 6 anni di studio abbia avuto anche il modo di diventare chirurgo. Mi congratulo con loro e faccio i complimenti all'ateneo di appartenenza.
Purtroppo però non tutti hanno avuto questa fortuna, specie in posti dove non ti fanno entrare neanche in reparto (e lì puoi anche essere il principe della superbia, a meno che non operi di nascosto non c'è verso). Se uno non becca persone in gamba che lo mette sotto avrà un bel da fare ad elemosinare attenzione e interventi, non c'è spirito di iniziativa che tenga.
Tutti i poveri tonti che conosco -tra cui io- che non hanno avuto queste fortune poi hanno imparato tutto dopo, fuori dell'università da soli o da specializzandi. E non mi risulta che siano l'eccezione. Per questa gente c'è poco da far prediche e tanto da imparare DA SOLI, e qui sì che lo spirito di iniziativa serve veramente.

Infatti io non ho frequentato le cliniche universitarie, frequentavo quelle ospedaliere dove a loro serviva una mano e a me serviva qualcuno che mi insegnasse (i complimenti è meglio farli ai veri clinici, cioé quelli che non hanno a che fare con l'università).
Se le cliniche uni non vogliono farvi entrare (come succede a Udine) allora ci si può rivolgere ad altri ospedali non universitari (il 90% di quello che ho imparato proviene dalla frequenza presso questi ospedali, l'altro 10% è farina del mio sacco, all'uni vedi solo come NON fare).
Fortuna un cazz0: anche se gli ospedalieri sono più bendisposti non ti regalano niente, mi lasciavano operare, intervenire, etc. solo dopo che li avevo tallonati per un pò. Alla fine mi facevano lavorare con loro perché una mano in più non guasta mai (e come tutti sappiamo la carenza di personale è atavica nella sanità, in parallelo con la manica stretta delle istituzioni quando si tratta di assumere).
Avrò anche condotto un cess0 di vita sociale (estati, notti e weekend in reparto, il resto del tempo sui libri) ma mi sono laureato che sapevo il fatto mio (N.B. in corso).
Chiamale prediche se ti va, ma se insisti a chiamarle fortune fai male i tuoi conti, cmq a questo mondo tutti siamo soli, anche i principi della superbia (che magari non sono io ma qualcun altro).