Dubbio al fotofinish

Salve colleghi, mi trovo ad un bivio! Sono interno a gastro da circa 1 anno in un reparto dove si effettua esclusivamente endoscopia! Per quanto mi entusiasmi la disciplina a livello teorico, mi rendo conto di non essere in grado di "andare oltre" ed addirittura gli specializzandi sin dal 1 anno decidono se occuparsi prevalentemente di colonscopia, EGDS o ERCP! Mai visto effettuare un'ecografia, seguito un ricovero, seguito un paziente epatopatico o impostata una terapia per il trattamento di paziente con MICI o intolleranza alimentare (per potersene occupare bisogna scegliere di frequentare PER L'INTERA FORMAZIONE un ambulatorio dedicato esclusivamente alla patologia in esame o il reparto di medicina interna)! E' una realtà isolata la mia o la situazione descritta riguarda un po' lo schema seguito a livello nazionale? Altro capitolo è la situazione post-lavorativa riferitami da 2 neospecialisti, ovvero parecchio dura nel pubblico e difficile, anche se non impossibile, nel privato (coi giusti agganci, che non possiedo personalmente). Sono dunque ad un bivio ed al 6 anno mi trovo a valutare la possibilità di cambiare tesi e la mia indecisione ricade su endocrinologia o radiologia! Quale scegliereste tra le 3 in termini di poliedricità e prospettive post lavorative, a parità di interesse? Quale mi consentirebbe di non "perdere la medicina" e tramutarmi in un tecnico che lavora in catena di montaggio (sensazione che avverto adesso)?

premetto che non ho esperienza diretta in nessuna delle discipline citate, MA:
credo che il tuo disagio sia comune a tutti quelli che si trovano a frequentare centri universitari iperspecialistici, mentre la realtà lavorativa fuori è un po' diversa e cioè l'endoscopista si occupa sia della parte diagnostica che di quella interventistica (vedi ematemesi...), anche se di solito chi fa la seconda è specialista in chirurgia dell'apparato digererente. Stesso discorso per gastroenterologia ed endocrinologia: molto spesso questi lavorano in reparti internistici, dove eventualmente gestiscono l'ambulatorio di competenza (se c'è).
Radiologia condivide con l'endoscopia la potenzialità della parte interventistica, ma, al contrario, questa può essere esercitata nei centri un po' più grandi (vedi neuroradiologia) o quantomeno dotati di alcune chirurgie specialistiche (chir vascolare, uro...), altrimenti referti rx-torace h24. That's my opinion... ora corro al lavoro

CA19.9 ha scritto: ...Mai visto effettuare un'ecografia, seguito un ricovero, seguito un paziente epatopatico o impostata una terapia per il trattamento di paziente con MICI o intolleranza alimentare (per potersene occupare bisogna scegliere di frequentare PER L'INTERA FORMAZIONE un ambulatorio dedicato esclusivamente alla patologia in esame o il reparto di medicina interna)!

Purtroppo in molti centri lo specializzando non è un medico da formare al meglio possibile, ma più che altro un elemento da sfruttare secondo le esigenze locali. Nel tuo caso gli specializzandi dovrebbero riunirsi e farsi sentire dal direttore (almeno provare). Altrimenti valuta un'altra sede, visto anche il nuovo concorso nazionale.

CA19.9 ha scritto: Quale scegliereste tra le 3 in termini di poliedricità e prospettive post lavorative, a parità di interesse? Quale mi consentirebbe di non "perdere la medicina" e tramutarmi in un tecnico che lavora in catena di montaggio (sensazione che avverto adesso)?

Tra le tre come prospettive lavorative probabilmente vince radio, come grado di tecnicismo e specializzazione mi sembrano simili, anche se in modo diverso...