lo specializzando...può fare un altro lavoro diverso dal medico?

grazie
perfetto, proverò ad arrotondare il mio misero stipendio :-* :-*

Io ero rimasto che lo specializzando non potesse fare nulla di continuativo, in qualsiasi ambito lavorativo.
Le uniche prestazioni ammesse sono lavori come le sostituzioni ai medici di base e qualche turno di guardia medica, ma ripeto occasionali e non continuative.
Quindi non è possibile avere una partita iva aperta perché questo presuppone che una persona abbia un'attività lavorativa alternativa. Infatti tutti gli specializzandi che conosco, aventi partita iva prima di vincere il concorso, me compreso, hanno dovuto chiuderla.
Per assurdo non è possibile, per esempio, fare il gelataio in maniera continuativa per le ore serali durante l'estate o fare il medico prelevatore.
Una scappatoia c'è??
L'unica possibile alternativa, legale per contratto, è svolgere lavori saltuari con ritenuta d'acconto, senza aprire partita iva, con il famoso tetto massimo annuale di 4000 o 5000 € (non ricordo bene, basta chiedere al commercialista).
Concludo consigliandovi di leggervi bene il contratto che firmate annualmente.

Si infatti basta avere rapporti lavorativi non continuativi, non superare i 5000 di fatturato. Non è però necessario chiudere la partita IVA, infatti:
Il D. Lgs. 368/99 art. 40 comma 1 prevede che “Per la durata della formazione a tempo pieno al medico é inibito l'esercizio di attività libero-professionale all'esterno delle strutture assistenziali in cui si effettua la formazione ed ogni rapporto convenzionale o precario con il servizio sanitario nazionale o enti e istituzioni pubbliche e private”.
Pertanto il medico in formazione specialistica non può svolgere alcuna attività esterna, tranne quelle previste dalla legge a seguito delle modifiche apportate al D. Lgs. 368/99 dalla legge n. 448 del 28/12/2001 [finanziaria 2002] art. 19 comma 11 e DL 81/04 convertito nella legge n. 138 del 26/05/2004, art. 2-octies.
Sulla base delle suddette disposizioni lo specializzando, fermo restando il principio del rispetto del tempo pieno, può:
-effettuare l’attività intramuraria, se ha già una precedente specializzazione medica;
-sostituire  a tempo determinato i medici di medicina generale convenzionati con il servizio sanitario nazionale;
-essere iscritto negli elenchi della guardia medica notturna, festiva e turistica, ma occupato solo in caso di carente disponibilità dei medici già iscritti nei predetti elenchi.
È possibile avere la partita IVA solo per fatturare le prestazioni previste dalla legge (attività intramuraria, sostituzioni di medici di medicina generale e guardia notturna, festiva e turistica).
www.uniroma1.it/node/8282

docs.google.com/viewer?a=v&q=cache:Pq_a4...8SrUOaKwVpfPKdnLb_bQ

Aggiungo inoltre che in realtà i medici specializzandi sono di fatto esclusi dalle categorie che possono effettuare prestazioni occasionali; quindi..
Quindi se superi tale fatturato, la cosa importante è pagarci le tasse, perchè è vero che in linea di principio tu non potresti fare il gelataio in maniera continuativa, ossia con contratto a tempo determinato o indeterminato, ma puoi farlo solo come attività libera professionale e quindi con partita IVA se si superano i famosi 5000, se no non serve neppure la partita IVA. In sostanza per essere in perfetta regola con l'università non devi avere lavori continuativi ma:
1° Non dire a nessuno che svolgi altre attività al di fuori di quella dello specializzando, a nessuno!
2°La cosa importante non è operare in settori sanitari, infatti mettiamo che tu faccia il barman la sera in qualche locale, o il cameriere, o quello che vuoi ma bene inteso fuori dalle tue ore di attività formativa, anche se l'università venisse a conoscenza di ciò, non è automatica l'esclusione dalla scuola e neppure di sanzioni, infatti l'Università prenderebbe provvedimenti solo se ravvisasse un'incompatibilità, e non c'è incompatibilità tra fare il cameriere in un locale al di fuori delle ore di formazione.
Parlo con cognizione di causa, per vicende personali, io durante la specializzazione lavoravo di sera (durante la mia scuola non erano neanche previsti turni notturni) e l'Università ne era a conoscenza. La cosa importante è non fare attività in conflitto di interesse, cioè lavorare con contratto in una clinica privata.
Infine ma mi dite chi è che arrotonda lo stipendio con contratti regolari?? O meglio con contratti? Io non tifo per il "nero" ma credo, purtroppo, che sia la norma questo tipo di attività nel caso di lavori saltuari come il cameriere, ecc.. Ripeto infine che è importante non operare nelle ore di servizio, quella si che sarebbe truffa! Ed eventualmente se si ha anche un contratto in regola basta che siano attività non in conflitto con la professione di medico o incompatibili, e pagarci le relative tasse, così sei a posto col fisco e all'università non gliene frega nulla se  fuori servizio fai altro, non si sognerebbe mai di estrometterti dalla scuola e perdere la tua borsa, a meno che tu non goda di pessimi rapporti col direttore che sta cercando il modo di buttarti fuori.

Ha speigato più fradoctor in qesto post che 25 segretari e 10 commercialisti messi insieme. Grazie 

Per quel che posso cerco di portare la mia esperienza, perchè avendo qualche annetto in più : sono vicende che ho già affrontato e problemi che ho dovuto risolvere.

Si ma infatti è quello che serve a questo forum.
Tra i tanti post di argomenti simili spesso si legge tutto e il contrario di tutto. Sopratto sulla questione  "specializando con la partita IVA". In alcuni post sembra quasi peggio di un evasore, quando poi se si va ad informarsi sui decreti, come hai fatto tu, si evince che è una cosa compatibilissima, anzi.