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RIDUZIONE SCUOLE SPECIALITA'

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12 Anni 3 Settimane fa #182777 da Testa
RIDUZIONE SCUOLE SPECIALITA' è stato creato da Testa
Cari colleghi
in questi giorni sta riemergendo il problema già discusso alla camera in relazione al provvedimento Fazio-Gelmini, mirato alla riduzione di 1 anno delle scuole di specializzazione (da 5 a 4 anni e da 6 a 5).La proposta del taglio di 1 anno nasce in considerazione del fatto che il governo non avrebbe più i fondi per garantire il pagamento degli stipendi dell'ultimo anno.
Consiglio di leggere il testo di seguito riportato della mozione presentata alla camera il 26 Marzo, in cui viene segnalata la necessità di diminuire l'eccessiva durata del percorso formativo che ci porta a diventare professionisti.  Bisogna portare avanti questa proposta, anche se forse i tempi saranno lunghi, per evitare che l'ultimo anno si vada ad un'ulteriore riduzione dei nostri stipendi e ci venga bloccata l'opportunità di inserisi nel mondo del lavoro.
Vi allego inoltre link utili da consultare.

Atto Camera

Mozione 1-00967
presentata da
LAURA MOLTENI
testo di
lunedì 26 marzo 2012, seduta n.611

La Camera,
premesso che:
per l'anno accademico 2011/2012 la programmazione dei corsi di laurea della facoltà di medicina e chirurgia risulta inferiore all'effettivo fabbisogno formativo;
ai sensi dell'articolo 3, comma l, lettera a) della legge n. 264 del 1999, il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca stabilisce il numero dei posti «sulla base della valutazione dell'offerta potenziale del sistema universitario, tenendo anche conto del fabbisogno di professionalità del sistema sociale e produttivo»;
dalle tabelle predisposte dal Ministero della salute il 27 aprile 2011, il fabbisogno formativo di medici chirurghi, suddiviso per regioni e province autonome, risultava di 10.566 unità, superiore alle previsioni del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca che avrebbe autorizzato la disponibilità di 9.501 posti per l'accesso al corso di laurea magistrale in medicina e chirurgia;
il piano sanitario nazionale ha evidenziato, tra le criticità del sistema attuale, la distribuzione per età dei medici impiegati nel servizio sanitario nazionale, da cui si evince una forte concentrazione di personale nella fascia di età superiore o uguale a 60 anni;
a decorrere dal 2012, si registrerà un saldo negativo tra pensionamenti e nuove assunzioni;
tale divario risulta ancora più marcato nelle regioni impegnate con il piano di rientro, a causa del blocco delle assunzioni;
il 16 marzo 2012, in sede di conferenza Stato-regioni, sarebbe stato sancito l'accordo tra il Governo, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, concernente la determinazione del «fabbisogno di medici specialisti» da formare nelle scuole di specializzazione di area sanitaria per il triennio accademico 2011/2012, 2012/2013 e 2013/2014 e la ripartizione dei contratti di formazione specialistica a carico dello Stato per l'anno accademico 2011/2012;
stante l'evidente insufficienza del numero dei posti assegnati dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca rispetto al reale fabbisogno formativo, è opportuno prevedere un ampliamento dell'attuale ripartizione, obiettivamente insufficiente, anche in considerazione della necessità di far coincidere il numero dei laureati con il numero dei potenziali specialisti;
con apposito decreto, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca ha previsto l'istituzione di una commissione di esperti che, oltre ad aggiornare e monitorare le aggregazioni delle scuole di specializzazione di area sanitaria, ai fini di una corretta razionalizzazione, dovrà esprimere un parere sull'attribuzione su base nazionale della dotazione di contratti ministeriali alle scuole di specializzazione di area sanitaria da mettere a concorso per il corrente anno accademico 2011/2012;
il concorso per l'accesso alle scuole di specializzazione è disciplinato dal nuovo «Regolamento concernente le modalità per l'ammissione dei medici alle scuole di specializzazione in medicina», del Ministro dell'istruzione dell'università e della ricerca del 6 marzo 2006, n. 172;
dette modalità, penalizzano sia coloro che si laureano a luglio 2012 (che attendono almeno 9 mesi) sia quelli che si laureano nell'ultima sessione in corso (costretti ad attendere almeno 12 mesi prima di poter sostenere l'esame di accesso alla scuola di specializzazione);
il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca ha evidenziato l'impossibilità di armonizzare in maniera omogenea le tre sessioni di laurea di ciascun anno accademico con le due sessioni annuali dell'esame di Stato per l'abilitazione all'esercizio della professione medica e con il concorso per l'ammissione alle scuole di specializzazione mediche (che si tiene appunto una volta l'anno),
impegna il Governo:
ad adottare iniziative che attenuino la carenza strutturale di personale medico, anche al fine di evitare il ricorso a personale proveniente da altri Stati per coprire i posti in organico vacanti nelle aziende sanitarie ed ospedaliere presenti sul territorio nazionale, sia pubbliche che private, prevedendo a tale fine un aumento almeno del 15 per cento, per l'anno accademico 2012/2013, delle immatricolazioni al corso di laurea in medicina e chirurgia;
anche sulla base delle numerosissime proposte di legge d'iniziativa parlamentare, a valutare l'opportunità di rivedere il sistema dell'accesso programmato alla facoltà di medicina e chirurgia, rivedendo i criteri di selezione, alla luce del convincimento che l'appartenenza all'Unione europea non impone l'adozione di sistemi di contingentamento quanto, piuttosto, una qualità della formazione di tali medici da raggiungersi anche attraverso una riorganizzazione dei percorsi di specializzazione, tenendo anzitutto conto che vi sono ambiti in cui si registra un eccesso di percorsi formativi ed aree fondamentali caratterizzate da croniche carenze (ad esempio, anestesia e rianimazione);
a valutare la possibilità di inserire una graduatoria regionale tra coloro che affrontano gli esami di ammissione per evitare che vengano esclusi in una sede e quanti, a parità di punteggio, sono ammessi in altra sede, anche al fine di ridurre i costi di tipo logistico a carico delle famiglie;
a riprendere l'iter di riforma del percorso formativo pre e post laurea in medicina, iniziato dal precedente Governo, valutando la necessità di attuare in tempi rapidi la riforma del percorso di studi riguardante: la formazione degli specializzandi; il dottorato di ricerca; la laurea magistrale, attraverso:
a) la riduzione dell'eccessiva durata del percorso che porta uno studente a diventare medico professionista (attualmente 12 o 13 anni: 6 di università, uno di attesa per l'esame di Stato per entrare nella scuola di specializzazione, 5 o 6 di scuola di specializzazione);
b) l'assunzione di iniziative volte a valorizzare il ruolo dei giovani medici in formazione all'interno del sistema sanitario nazionale, al fine di allineare i tempi di accesso alla professione e di acquisizione della piena maturità professionale a quelli degli altri Paesi dell'Unione europea, equiparando la durata della specializzazione a quella prevista dal modello europeo con la direttiva 2005/36/CE, consentendo allo specializzando all'ultimo anno di poter svolgere contemporaneamente anche il dottorato di ricerca, accorciando così di un ulteriore anno l'ingresso dello studente nel mondo del lavoro;
c) la previsione del ruolo abilitante della laurea, conglobando all'interno del percorso di studi il tirocinio di tre mesi (indispensabile per poter partecipare all'esame di Stato), ma che attualmente viene svolto dopo il conseguimento del titolo;
a valutare, altresì, l'opportunità di effettuare una reale implementazione delle reti formative delle facoltà di medicina e delle scuole di specializzazione di area sanitaria, allargandole al sistema ospedale-territorio ed alle eccellenze del servizio sanitario pubblico, anche al fine di superare le difficoltà organizzative e di budget, ma anche per qualificare al meglio le attività delle scuole di specializzazione, nel rispetto della centralità dell'università, che detiene il primato della metodologia della ricerca e della didattica.
(1-00967) «Laura Molteni, Rondini, Martini, Fabi, Goisis, Rivolta, Cavallotto, Grimoldi, Fugatti, Fedriga, Fogliato, Lussana, Montagnoli, Bitonci».


Link utili:

1)
www.quotidianosanita.it/governo-e-parlam...php?articolo_id=1373
- Link a cui trovare il testo integrale della riforma Fazio, attualmente bloccata al Senato -
2)
www.salute.gov.it/dettaglio/dettaglioNews.jsp?id=1642&tipo=new
- In questo link trovate per esteso la proposta integrale del MIUR -

3)
www.sanita.ilsole24ore.com/PrimoPiano/Detail/1373305
- Link in cui si parla degli effetti positivi della riforma di cui sopra -

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12 Anni 3 Settimane fa #182790 da ele19
Risposta da ele19 al topic Re:RIDUZIONE SCUOLE SPECIALITA'
Fanno veramente ridere!! Parlano di tutta sta carenza di medici e poi non assumono nessuno... >:(

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12 Anni 3 Settimane fa #182828 da
Risposta da al topic Re:RIDUZIONE SCUOLE SPECIALITA'
Non esiste carenza di medici in Italia, e non so quando ci sarà. A molti miei colleghi hanno detto che

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12 Anni 2 Settimane fa #182882 da
Risposta da al topic Re:RIDUZIONE SCUOLE SPECIALITA'
Stavano meno a scrivere del cazz0 che se ne frega.
Sono decenni che sparano proposte ma non mantengono una delle loro promesse.
Il mio timore è che per risparmiare gli venga l'idea di far fare gratis l'ultimo anno, altro che riduzione del numero di anni.

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12 Anni 2 Settimane fa #182888 da ele19
Risposta da ele19 al topic Re:RIDUZIONE SCUOLE SPECIALITA'
Flash news: mia sorella che lavora in un centro di formazione per cassintegrati mi ha appena detto che ha come utenti due ex strutturati psichiatri provenienti da un centro privato che e' fallito...siamo appostoooo  :-[

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12 Anni 2 Settimane fa #182889 da
Risposta da al topic Re:RIDUZIONE SCUOLE SPECIALITA'

Flash news: mia sorella che lavora in un centro di formazione per cassintegrati mi ha appena detto che ha come utenti due ex strutturati psichiatri provenienti da un centro privato che e' fallito...siamo appostoooo  :-[

Scusami ma che centra con la riduzione delle scuole di specializzazione?? Sarà la stanchezza ma io non riesco a cogliere il nesso..

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