Specializzandi nel Ssn, salta l'emendamento Fazio

Sembra già tramontata l'ipotesi di un emendamento al ddl Omnibus  per accorciare di un anno la durata dei corsi di specializzazione in medicina e il trasferimento dei medici in formazione dai policlinici universitari ad Asl e aziende ospedaliere. Anticipazioni di un intervento del ministro Fazio sul disegno di legge (da un paio di giorni all'esame della Camera) erano circolate nella mattinata di ieri ma nel pomeriggio, dopo una riunione della commissione Affari sociali della Camera, è arrivato lo stop del Governo.
Secondo quanto riportato dalle Agenzie, la retromarcia sarebbe stata impartita dopo una stima della Ragioneria generale sui costi dell'emendamento. La proposta del Ministro, infatti, oltre a recepire il progetto di riforma del corso di laurea in medicina anticipato dallo stesso Fazio e dal ministro Gelmini a luglio, avrebbe "spostato" dalle università agli ospedali i medici in formazione, con gli stipendi a carico non più degli atenei ma delle Regioni.

Lo stop all'emendamento dovrebbe assopire le critiche esplose ieri all'apparizione delle prime anticipazioni sulla stampa. Per la Sigm (Società italiana giovani medici) si sarebbe corso il rischio di vedere «i medici in formazione specialistica utilizzati negli ospedali come personale a basso costo e ad alto tasso di ricambio, con il quale evitare nuovi concorsi per dirigente medico».

Contraria anche Federspecializzandi, secondo la quale ne avrebbe patito «la formazione del medico, che si troverebbe senza quella tutela garantita attualmente dalla figura del tutor e dalla legge,che esclude in qualsiasi modo che l'attività del medico in formazione specialistica sia sostitutiva di quella del personale di ruolo». Fuori dal coro Anaao-Assomed, per la quale «la modifica di un sistema formativo medico post laurea da tempo insufficiente, per quantità e qualità, rispetto alle esigenze di un moderno sistema sanitario, è una occasione da valutare favorevolmente.
L'obiettivo non deve certo essere assicurare mansioni subalterne al Servizio sanitario, quanto piuttosto creare le condizioni per un graduale e reale processo di acquisizione "sul campo" di autonomia professionale dei medici, anticipandone l'ingresso nel mondo del lavoro».

La cosa sinceramente mi dispiace perchè se vedessero cosa succede in determinati ambienti Universitari si renderebbero conto di quanto sia scadente la formazione capisco anche il fatto di voler fare in modo gli specializzandi non vadano a coprire carenze di personale a discapito di specialisti, ma allora che controllino meglio ciò che succede nelle scuole di specializzazione e che prendano provvedimenti se non offrono una discreta formazione!

condivido!

giovanni maria righetti, presidente ordine medici provincia latina

«i medici in formazione specialistica utilizzati negli ospedali come personale a basso costo e ad alto tasso di ricambio, con il quale evitare nuovi concorsi per dirigente medico».

In parte è già così, in alcune strutture esce un posto di specialità in più ogni 4-5 anni circa, che poi sono gli anni del corso di specialità.
Tralasciando che il corso di specialità prevede già il frequentare diversi reparti, in alcuni casi per periodi anche lunghi.
Esempi di miei amici che dopo essere entrati in specialità stanno mesi nel reparto del dottore in cui hanno preparato la tesi "per dare una mano" ce ne sono.
D'altronde si impara anche facendo, quindi non capisco il problema... :'(

Alla luce del fatto che l'emendamento è stato approvato, e che quindi questa riforma verrà messa in atto le domande che mi pongo sono queste:
innanzitutto come finirà agli attuali specializzandi, che in teoria possono "scegliere": cioè secondo me il risvolto della medaglia è che non sia visto tanto di buon occhio il fatto che vogliamo allontanarci dai reparti o fare un anno in meno... cioè, parliamoci chiaro, verrebbe a mancare forza lavoro!! conseguenza diretta è che potrebbero fare dell'ostruzionismo o comunque favorire chi è invece deciso a rimanere in ambiente universitario o a fare un anno in più fino a convincerci del fatto che è meglio il sistema tradizionale... che è meglio rimanere lì... cioè secondo me è una grossa stronzata che questa sia una "libera scelta" dello specializzando. Quanto meno la decisione dovrebbe essere unanime per tutti i diretti interessati in una scuola, non può esserci chi decide di andare e chi di restare. Questo inoltre significa che dovremmo sin da subito chiedere ai nostri primari di non fare il tronco comune...

Oltretutto dovremmo essere sicuri che uno dei due ordinamenti non venga penalizzato a livello concorsuale in un futuro, cioè che ad esempio venga favorito chi ha fatto un anno in più o al contrario chi ha già lavorato in un reparto ospedaliiero contro chi non ha esperienza in tal senso.

Poi inevitabilmente questa riforma produrrà un anno (l'attuale primo o l'attuale secondo) di sovraccarico di neo specialisti in italia, cioè si specializzeranno due anni contemporaneamente, con ovvie conseguenze in fatto di assunzione... o addirittura si potrebbe creare la situazione che se quest'anno il bando esce prima dell'anno scorso, chi entra dopo si specializza prima.. no comment!!

Infine secondo me il fatto che il nostro contratto rimanga lo stesso e che rimaniamo retribuiti dal ministero o dalla regione non significa che le aziende decidano per questo di assumere altri strutturati nel momento in cui hanno gli specializzandi a disposizione... cioè alla fine se hanno personale in più nell'ottica dell'ospedale come azienda, se possono risparmiare sulle assuzioni, lo faranno.

Io sono assolutamente d'accordo con la riforma, con l'idea di creare un rapporto con le strutture ospedaliere gli ultimi due anni, con l'idea di ridurre il corso di studi... ritengo tutti i punti condividibilissimi!! A patto che non si demandi al singolo la decisione e non si creino disparità per chi opta per l'uno o per l'altro sistema, o per chi essendo già "specializzando anziano" o dovendo ancora entrare sia costretto ad aderire all'uno o all'altro ordinamento. 
Meglio ancora, non si dovrebbe optare, si dovrebbe DECIDERE se gli specializzandi in corso dei primi anni debbano aderire o no TUTTI A LIVELLO NAZIONALE al nuovo sistema (ed io comunque sarei favorevole), in modo da eviatare qualsiasi tipo di strumentalizzazione della decisione presa.

Poi inevitabilmente questa riforma produrrà un anno (l'attuale primo o l'attuale secondo) di sovraccarico di neo specialisti in italia, cioè si specializzeranno due anni contemporaneamente, con ovvie conseguenze in fatto di assunzione... o addirittura si potrebbe creare la situazione che se quest'anno il bando esce prima dell'anno scorso, chi entra dopo si specializza prima.. no comment!!

Non mi è ancora del tutto chiaro se chi è già in corso di specializzazione potrà optare o meno per fare un anno in meno nelle scuole che verranno accorciate. In questo caso è vero che si potrebbero creare paradossi come quelli descritti da Angiluzza, ma è anche vero che il bilancio totale dei neo-specialisti non cambierebbe.
Stando le cose come sono ora, nelle scuole che sono passate di recente da 4 a 5 anni, si creerebbe il paradosso contrario ovvero allo scattare del primo anno aggiuntivo trascorrerebbero 2 anni senza che nessuno si specializzi.