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Una scelta difficile!
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Sono specializzando in ane/ria in procinto di passare al 3 anno. Questa specializzazione me la sono scelta, dopo un lungo internato, con tesi attinente e perchè ho sempre pensato che fosse il vero compromesso tra sapere e saper fare... e tuttora penso che sia così. L'anestesista rianimatore è un medico completo e la disciplina mi ha insegnato tantissimo. Ora, arrivato al 3° anno ( ??? ndr: 3° anno!), sto seriamente riflettendo se sia stata la scelta "giusta" per il mio futuro. Il lavoro è vario, e direi che ci sono anche diverse soddisfazioni... ma è pieno di rischi, da quelli infettivologici a quelli medico legali ma peggio ancora legati allo stress psicofisico a cui siamo esposti quotidianamente. Per questo, più o meno consapevolmente, ho iniziato a pensare di cambiare specializzazione e di tentare il concorso in Igiene o Medicina del Lavoro, la prima sicuramente più accessibile. O prendere una pausa e andare a lavoro alle terme!! Sono però paralizzato nel prendere una decisione, consapevole del fatto che sia solo io a doverlo fare! Tentare un nuovo concorso significa rimettersi a studiare (poco tempo), dover contemporaneamente lavorare e studiare per la mia specialità, ma soprattutto... faccio una "cavolata" secondo voi?! E' un'illusione, o uno sbaglio, la prospettiva di un lavoro tranquillo, interessante, ben pagato, e non stressante come quello dell'Igienista? Faccio una "cavolata" a lasciare anestesia!? Prima di scrivere qua ho letto tutto (davvero tutto!) il forum e c'è chi parla bene e chi male di una e dell'altra. Faccio fatica a immaginarmi il futuro e mi blocca la paura di fare una gran ca**ata, così come quella di non tentare per poi pentirmi... Inizio a essere seriamente in crisi! L'alternativa è andarsene all'estero per un periodo al 4°-5° anno. So che molti di voi mi diranno: finisci "che ti manca poco"... ma che senso ha finire se poi probabilmente è un lavoro che non vorrò fare..!?
Qualcuno di voi ha/ ha avuto esperienze simili?!
Grazie davvero a chi vorrà darmi una mano.
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Pensa, invece, seriamente a fare il periodo all'estero, sarà un'interessante esperienza umana e formativa.
Comprendo le tue perplessità sul lavoro che ti potrebbe aspettare a fine specializzazione, e del resto può anche capitare che durante un percorso ci si renda conto di aver intrapreso una strada che non fa per noi.
Capisco tutto questo ma in ogni caso non mi sento di dirti lascia e tenta un'altra strada. Fossi stato al 1° o al massimo al 2°(e già avrei avuto delle perplessità) sarei stato il primo a dirti va bene cambia; ora però non credo sia la scelta ottimale.
Quello che mi sento di suggerirti è di completare la specializzazione in anestesia e solo successivamente provare un'altro concorso, perchè concordo con te che non si può fare per una vita qualcosa che non ci piace o che comunque ci sottopone ad uno stress tale da rendere la vita invivibile ma un sacrificio per altri due anni credo si possa fare.
Tu mi risponderai: "Scusa ma che senso ha finire anestesia per poi cambiare comunque percorso, tanto vale che cambio prima e non perdo tempo".. e no, io non la vedo così: se smetti ora saranno tre anni persi e non due guadagnati, perchè dopo tre anni ti trovi con nulla in mano, se invece tieni duro per altri due ti "porti a casa" una specializzazione che ti darà un valore aggiunto (in termini di competenze e non solo) in molti dei nuovi settori in cui ti vorrai specializzare, nonchè un bagaglio teorico-pratico invidiabile da sfruttare (probabilmente) anche nella tua nuova strada.
Certamente la mia è solo un opinione, ho una visione limitata della tua situazione, sei tu che ci stai dentro però ti invito davvero a rifletterci a fondo prima di fare scelte avventate.. ricorda se nella vita non vorrai fare l'anestesista nessuno ti obbliga, non sarai costretto a farlo solo perchè ti sei specializzato, hai ancora tempo per dire no.
P.S. un mio amico si è trovato in condizioni simili alle tue, lui ha terminato la specializzazione in anestesia e subito dopo ha fatto il corso per MMG, ora fa il medico di base ed è felice e soddisfatto
Ti mando un grosso in bocca al lupo!
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Ciao, grazie per il tuo post. Concordo con quello che dici. in effetti parlando con colleghi di altre specializzazioni viene fuori che "c'è poco lavoro", "che è un lavoro di ufficio" ecc... come dire, ogni lavoro ha la sua croce. Da un punto di vista occupazionale è altrettanto vero ma penso che prima o poi tutti facciano il lavoro che hanno deciso di fare, si tratta di aspettare e magari girare un po'. Mi chiedo, ma concordate su quello che penso su anestesia o sto esagerando!?
Non c'è un lavoro brutto e uno bello, c'è il lavoro che ti piace punto.
C'è chi ama la vita più "tranquilla" o comunque con altri tipi di stress, anche perchè avere a che fare con la burocrazia non è poco stressante, c'è poi chi ama più la vita "adrenalinica", un pò più dinamica, ma non c'è una scelta migliore, c'è, invece una scelta giusta per ognuno di noi.
Infine ogni lavoro ha luci e ombre, e credo tu ti sia già accorto di questo.
Ho miei colleghi anestesisti che maledicono il giorno che hanno fatto questa scelta, altri che si esaltano per questo lavoro, conosco medici di base annoiati e repressi e altri felici per la vita lavorativa che svolgono.
Quindi mi permetto, avendo qualche anno in più dei presenti (immagino) non fatevi l'idea che esista la specializzazione "felice" o quella che il giorno dopo vi regali il lavoro della vita perchè non è così.
In riferimento al tuo ultimo post quando racconti che alcuni colleghi ti dicono che c'è poco lavoro e che è un lavoro di ufficio (immagino si riferiscano ad igiene), e allora rispondo io, quale è il problema?
La domanda che devi farti è se preferisci più un lavoro di ufficio, avere a che fare con mansioni più amministrative, non fare le notti, avere i fine settimana e feste libere; tutto qui. E attenzione non fraintendermi le note che ho fatto circa gli orari più tranquilli, tipo non fare le notti, non le considero necessariamente elementi a favore. Anche in questo caso cerchiamo di non etichettare tutto o è bianco o è nero, io ho amici che amano fare le notti! Quindi torniamo sempre alla questione: a te cosa piace? O meglio cosa ti equilibra di più, cosa ti rende più sereno? Perchè magari anestesia ti piace ma forse ti crea dei disagi.
Sei tu che devi valutare queste tue sensazioni e quando ci domandi se su anestesia stai esagerando, beh se lo domandi vuol dire che tu probabilmente vivi già questo disagio, e quindi non credo tu stia esagerando.
Al massimo rifletti se si tratta di una crisi momentanea oppure hai già maturato la convinzione che questo non è il lavoro che fa per te.
Concludo dicendo che Igiene forse è più sedentaria rispetto a medicina del lavoro, ma tutto poi dipende anche in che settori ti indirizzi, tra l'altro medicina del lavoro è una specializzazione estremamente dinamica, e per me il dinamismo non è solo intubare o infilare un ago. Certo con le specialità dei servizi vivi l'ospedale o il territorio in maniera diversa, ma anche con anestesia hai un rapporto tutto particolare con la vita di reparto. Per quanto riguarda gli aspetti clinici delle varie specializzazioni è scontato che quelle mediche siano in prima fila, ma il fare "clinica" oltre che dall'indirizzo della specializzazione dipende anche da come imposti il tuo lavoro e fare clinica non è solo fare diagnosi.
Non preoccuparti per il lavoro perchè come dici ti: "Da un punto di vista occupazionale è altrettanto vero ma penso che prima o poi tutti facciano il lavoro che hanno deciso di fare, si tratta di aspettare e magari girare un po'."
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E' interessante anche vedere che da un mio quesito iniziale il discorso si sia un po' allargato. Ben venga! Su una cosa in particolare, Fradoctor, hai ragione, che deve essere ognuno di noi a sapere quello che cerca e che "gli sta meglio addosso". Penso però che una scelta non possa essere per la vita e ragionare troppo verso il futuro non sia una buona soluzione. In modo più concreto, spero di avere la possibilità di farmi con il tempo una seconda specializzazione, perchè magari ora sono attratto in parte da adrenalina ecc... forse più da grandicello non disdegnerei una vità più rilassata (ad es. medico del lavoro), per quanto magari più burocratica. Il fatto, come dicevo è che si parla di tempi biblici per prendere due specializzazioni e quindi mi viene un po' da pensare che la prima che si prende sia poi quella "della vita".Questo è quello che mi fa riflettere, ponendomi il dubbio di aver fatto la cosa giusta o una gra ca**ata!
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- Giuseppe Bartelli
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- lo stress veramente elevato. Mi vengono forti dubbi che io sia in grado di gestire le varie emergenze, arresti cardiaci in sala, in terapia intensiva, con prontezza e sangue freddo... ora a 20anni non avrei grossi problemi psico-fisici… ma 40 anni di lavoro così, e chi li regge!! (mi viene da pensare) ... alla lunga uno "scoppia", non ce la fa più! Come ha detto STEVE, non disdegnerei a una certa età un lavoretto più burocratico. Ma non si può con la sola specializzazione in A.R. , intorno ai 50anni, decidere di ripiegare in qualcosa di più tranquillo, “ambulatorariale” (almeno un chirurgo quando vede che vuole più tempo per se e la famiglia, può decidere di mettersi a fare visite di controllo pre e post operatorie, stare in corsia, o fare operazione più semplici e di elezione mi viene a mente la proctologia, ernie… l’anestesista invece è sempre con l’adrenalina al massimo!)
- turni che superano spesso le 10 ore giornaliere, urgenze, reperibilità, le notti (ma sono obbligatorie anche per i più vecchi? tipo un anestesista a 60anni deve ancora per forza fare le notti?)
- responsabilità altissime, forse maggiori dei chirurghi, almeno loro non sono soli, si aiutano a vicenda in caso di un problema; l'anestesista no, in ogni sala lavora da solo, solo con le sue conoscenze.
- rischio elevato di denunce (ma alla fine in percentuale quanti anestesisti hanno una causa in corso??), non mi vorrei ritrovare a spendere tutto per pagare gli avvocati!! Oggi la gente denuncia per “un pelo storto fuori posto!” (cit. del mio prof. di endocrinologia)
- possibilità elevata di trovare lavoro, non lo metto in dubbio, lavoro vario, tante soddisfazioni personali, anche questo è fuori discussione... ma spesso la riconoscenza del pz. quando l'operazione va bene è pari allo zero, dopo un operazione nessuno si ricorda dell'anestesista! mentre tutti ringraziano di cuore il bravo chirurgo... (è una cosa che mi è sempre andata giù male). L'anestesista si prende solo i demeriti e le colpe quando qualcosa va storto!
- Punto ultimo (più importante perché è un’ esperienza diretta): i pochi anestesisti con cui ho avuto il piacere di parlare mi hanno tutti sconsigliato di intraprendere questa strada perché non è molto “ripagante” dal punto di vista psicologico, professionale e anche economico (visto che non c’è attività privata e lo stipendio alla fine è lo stesso di un clinico ospedaliero che fa i suoi turni tranquilli …). Mi ricordo una anestesista in sala, dopo che gli ho detto che mi piacerebbe fare A.R. , mi guarda, sorride e con un po’ di dolcezza e malinconia mi dice “vai a fare medicina del lavoro e non rovinarti la vita e la famiglia come abbiamo fatto noi”. Questa frase mi sta bloccando più di ogni altra cosa la scelta verso A.R.
Qualunque sia la mia scelta mi rimarrà sempre la forte passione per la materia, unica nel suo genere: con quella fusione meravigliosa tra farmacologia- fisiopatologia-medicina d’urgenza e praticità manuale. Nessun altra specializzazione è paragonabile a ciò che fa un anestesista rianimatore!
Non so nemmeno perché ho scritto tutta questa roba, tanto è una decisione che dovrò sciegliere da solo.
Lo stesso vale per STEVE, anche se personalmente ti dico che abbandonare con tre anni alle spalle già fatti non mi sembra una buona idea… quello che faccio è intanto augurarti il massimo della fortuna, qualunque scelta tu faccia, che ti porti a intraprendere il lavoro (e la vita) che desideri realmente.
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Le persone di solito sono meno riconoscenti all'anestesista. Lo sono moltissimo (parenti), più di altri medici, al medico Rianimatore. Penso anche che la formazione del medico anestesista rianimatore sia tra le più complete che, anche in italia, si possano rivolgere ad un giovane medico. Credimi che non è poco. Il titolo, come dicevi, ti permette di lavorare rapidamente in Italia e anche all'estero. Le denuncie ci sono, ma non sono così tante e riguardano anche altri colleghi (pronto soccorso, ginecologi e chirurghi in primis). Questi sono i lati positivi che ho prima tralasciato ma che voglio dire/dirti per essere più oggettivi. Sul resto, sugli aspetti negativi, ci sono; inutile negarlo.
Anche io come te ho sempre sentito molti anestesisti che mi dicono "non fare anestesia", ma a pensarci ho sentito chirurghi, ginecologi, internisti e molti altri che mi hanno detto la stessa cosa. Me lo hanno anche detto medici di famiglia, dermtologi e medici del lavoro. So di primari e medici in generale che hanno indirizzato i loro figli/e a fare AR e quindi ho anche pensato che quello che si sente dire non deve necessariamente essere preso come un riferimento.
Ora, dovessi consigliarti di fare AR non saprei proprio che dirti perchè so quanto attira anche il lato "adrenalinico" della questione.
Posso darti un consiglio magari, sfrutta gli anni che hai per guardarti intorno tra le specialistiche (anche quelle apparentemente meno attraenti sono più interessanti del previsto); fatti una tesi che ti permetta di abbracciare più discipline di tuo interesse perchè ti servirà per il concorso in specializzazione. Domandati, prima di tutto, cosa ti piace e dove pensi di essere più portato.
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