Congedo Parentale per maschi

Mi rivolgo soprattutto ai rappresentanti. Ho una domanda da farvi sul congedo parentale e sul nostro contratto di formazione.

Nel contratto di formazione è riportato il seguente testo: "Gli impedimenti temporanei superiori ai quaranta giorni lavorativi consecutivi per maternità, per la quale restano ferme le disposizioni previste dal decreto legislativo 26 marzo 2001, n.151, e malattia sospendono il periodo di formazione con obbligo per il medico in formazione specialistica di recupero delle assenze effettuate." [...]

Si fa riferimento dunque al d.lgs n. 151 il quale però di fatto equipara i diritti/doveri del padre e della madre, concedendo la possibilità anche ai padri di poter usufruire alla paternità o al congedo parentale.
Il suddetto decreto infatti prevede anche delle fattispecie particolari, come ad esempio quella della morte della madre durante il parto, per cui spetterebbe soltanto al padre l'accudimento del figlio, oppure l'abbandono del figlio stesso da parte della madre.

Augurandoci di non trovarci mai in una tale situazione, mi chiedo però se allo stato attuale le università di fatto recepiscano tale normativa, perchè a me sembra assolutamente di no! Ho verificato tutte le norme dei congedi di maternità e parentali previste dalle varie sedi universitarie per gli specializzandi e fanno tutte esclusivo riferimento alle donne, non contemplando la possibilità che il maschio possa essere in nessun modo beneficiario o interessato da tale diritto.

A parte che questo mi sembra una grossa violazione del d.lsv stesso cui tra l'altro si fa riferimento nel contratto, credo inoltre che sia ancor meno giustificabile prevedere il congedo parentale per le sole donne, come di fatto prevedono tutte le sedi universitarie. Infatti il congedo parentale in base alla definizione stessa del D. Lvo di cui sopra riguarda indifferentemente o il maschio o la donna e riguarda la possibilità di ottenere dei permessi quando si hanno figli con meno di 8 anni, proprio perchè rispondono entrambi i genitori in solido nei confronti dei figli piccoli e non sia solo la madre ad averne la cura 'esclusiva'.

Insomma, io avrei intenzione di sposarmi e avere dei figli durante la scuola di specializzazione (consideranto la mia età!), ma non mi tranquillizza molto il fatto che debba scaricare poi tutto l'accudimento dei figli esclusivamente sulla mia futura moglie. Cosa gli vado a dire? Il nostro contratto non prevede che il papà possa restare a casa se il figlio ha 40 di febbre o deve fare qualche visita dal pediatra o in ospedale?

Vorrei un parere dei rappresentanti per capire come è possibile colmare questo 'vulnus'  del nostro contratto o se è necessario a questo punto lottare perchè vengano riconosciuti diritti previsti già dalle norme sulla tutela della gravidanza e che prevedono un coinvolgimento (quasi) paritario di entrambi i genitori e che il nostro contratto sembra recepire molto parzialmente!

Scusa Wolfas se approfitto di questa discussione per porre un quesito in qualche modo inerente. Nel contratto di formazione non mi sembra sia specificata esplicitamente la possibilità di avere i 3 giorni di permesso mensili retribuiti per i parenti di primo grado di persone invalide, come previsto dal "comma 3 dell'articolo 33 della legge 5 febbraio 1992, n. 104".

Senza entrare nello specifico della mia situazione, mettiamo che uno specializzando abbia uno (o entrambi) i genitori invalidi al 100% (ovvero totalmente non autosufficienti) e sia l'unico diretto responsabile della loro tutela, può usufruire in caso di necessità di questi 3 giorni di pemesso mensile retribuito senza intaccare i giorni di ferie?

Grazie a chi vorrà rispondere.

Speriamo solo che qualcuno risponda. No perchè io ho verificato parecchie università e quasi tutte prevedono il congedo per maternità e quello parentale. Il problema è che il parentale lo riservano solo alle dottoresse, ma la legge che definisce il congedo parentale equipara le donne ai maschi, non facendo distinzione, dal momento che entrambi i genitori sono responsabili della tutela dei figli.

Vorrei che i rappresentanti riuscissero a chiarirmi meglio tale questione, se ne sono a conoscenza, se il MIUR ne è a conoscenza, se hanno intenzione di fare qualcosa.

Io ho come l'impressione che questo contratto che alla fine ci hanno riservato è si un passo in avanti rispetto alle vecchie borse di studio, ma pur sempre molto, ma molto lacunoso e con tanti punti ancora da definire con maggior chiarezza e da applicare. Si sta facendo qualcosa in tal senso? Ormai sono già 3 anni che questo contratto esiste, non sarebbe il caso che si facesse una riflessione su quelli che sono i punti ambigui e si lavorasse sopra per fare in modo che sia veramente 'a norma di legge' e non rappresenti solo il solito specchietto per le allodole?

Noto con dispiacere che purtroppo nessuno dei moderatori, rappresentanti è intevenuto per una risposta alla mia domanda.

Cercando con attenzione, sono riuscito però a trovare una università, quella di Udine, che effettivamente recepisce la norma di legge, permettendo il congedo parentale anche per i maschi (come precisato anche nella circolare amministrativa) e avendo predisposto un modulo specifico, di cui riporto il link.

www.uniud.it/didattica/facolta/medicina/...malattia%20bimbo.pdf

Il problema è che nelle altre sedi non è così! Nella maggior parte non è così. Non c'è uniformità di applicazione di norme, leggi e diritti.

Non vorrei che finite le elezioni studentesche tutto ritorna nel silenzio. In genere ricevevo decine di mailing list per votare alcuni candidati (non faccio nomi) e però non riesco a ricevere una risposta anche vaga da qualche rappresentante...  Questo un pò mi rammarica.

Spero nei prossimi giorni di avere qualche risposta.

Grazie e buona serata