Concorso ad ottobre: vergognatevi tutti.

Apro questo topic in via esclusiva per esprimere la mia più viva "ammirazione" nei riguardi di uno "Stato" che lascia brancolare giovani professionisti nel buio e marcire nell'incertezza per oltre un anno e che in corso d'opera cambia le carte in tavola. Mi congratulo per aver sancito che lo Stato sia libero di non rispettare i termini e le scadenze (30 aprile il termine ufficiale di pubblicazione del regolamento); è finalmente stato ammesso che chi si laurea in sessione di luglio a 24 anni con 110 e lode, media del 29.9 e tesi sperimentale, secondo il MIUR, abbia diritto ad essere valutato quanto un laureato fuoricorso da decenni che a 40 anni ottiene l'agognato pezzo di carta con 70 e media del 18 (poi magari in un paio d'aule si copia e con la graduatoria nazionale ti ritrovi 200 di loro iscritti in cardiologia e chi si trova a metà classifica onestamente sarà costretto a frequentare Igiene a Catanzaro, con tutto il rispetto per chi lo fa, per non restare disoccupato); un concorso ad ottobre dunque, così da consentire la partecipazione a chi si laurea IN RITARDO (marzo, o si dovesse prendere servizio a febbraio anche luglio-ottobre 2017 addirittura).
Non vorrei risultare prolisso, pertanto non aggiungerò altro, se non un sentito grazie alle sedicenti associazioni di categoria (elette da chi? mi chiedo) per aver avallato tutto questo. Evidentemente serviva a qualcuno (o vi siete semplicemente fatti prendere in giro dallo Stato che a ridosso delle venture elezioni magari rimanderà tutto a data da destinarsi, con un bel risparmio per le casse erariali).
Una sola parola, vergogna!

Spostare il concorso a ottobre non cambia molto, anzi potrebbe essere una buona occasione per migliorare il bando. È necessario premiare il più preparato non il più veloce. Il corso di medicina non è una gara a chi vince più coccarde nel minor tempo. Una persona preparata ha solo da guadagnare da una riduzione del numero di sedi e da un minor peso curriculare (sperando che finalmente si decidano a mettere le telecamere).