Le seconde specializzazioni

il fenomeno della doppia (o tripla) specializzazione esiste da sempre.

Ma certo: in particolare esiste per i dinosauri ex-sessantottini che se le prendevano con tre anni di frequenza in reparto (controllare i curricula per conferme).
Sono state prese in un momento storico in cui non esistevano limitazioni di accesso né a medicina né alle specializzazioni.

In uno scenario di "programmazione" e contingentamento delle specializzazioni, in cui chi "programma" (mi fa ridere solo l'idea) sostiene di (dover) adeguare il numero di specialisti alle necessità del paese, l'idea della doppia specializzazione è come minimo desueta.

Ora, io sono a favore delle doppie e anche triple specializzazioni, per carità, però a patto che venga meno il contingentamento. Così il (dirigente) medico, per usare parole tue, potrà fare "passi in avanti" nella direzione che preferisce e misurarsi coi colleghi nel mondo professionale.

infatti l'ho già detto che le seconde specializzazioni non incidono sul fabbisogno: rimani comunque uno!
e poi non credo faccia così schifo una rinoplastica fatta da un otorino, chirurgo plastico e maxillofacciale!!!

Non sono stato al'estero ma ho come l'impressione che tutta questa storia della formazione in Italia che fa schifo sia una scemenza. Come al solito all'estero tutto perfetto, in Italia tutto una merda. L'ho già sentita questa storia. E' il tipico discorso di chi fallisce in patria, trova fortuna all'estero e poi sputa nel piatto dove mangia. Ok sono d'accordo che ci sono problemi ma da qua a dire che fa tutto schifo ce ne passa. Se la formazione facesse così schifo avremmo una qualità di assistenza sanitaria pessima, e non mi pare sia cosi. Vorrei proprio vedere se in Francia, Germania, Inghilterra è tutto perfetto come si dice, vorrei proprio vedere.

No lololo,
non sto parlando di assistenza sanitaria.

Sulla teoria non stiamo dicendo proprio niente (tanto per cominciare)
Sulla pratica ti dico che molti tra i chirurghi più capaci, dalle mie parti, hanno soggiornato per degli anni all'estero.

i 2 punti che sto enfatizzando sono:

-il numero degli specializzandi (in Italia sono troppi)
-ed il numero di anni che hai a disposizione per formarti

la storia ospedali universitari vs ospedali non universitari è un po' (scusate) una baggianata: Lo specializzando non è proprietà di uno o dell'altro primario!

www.corriere.it/scuola/universita/14_dic...3-1c132dc377f5.shtml

www.corriere.it/scuola/universita/14_dic...e-625f49797245.shtml

Esistono già, infatti, ovunque le convenzioni coi reparti non universitari

sono importanti le rotazioni di 6 mesi così da evitare la gerarchia tra gli specializzandi e che i primari si impadroniscano degli specializzandi (senza peraltro insegnargli nulla).


con le rotazioni di 6 mesi (anche qui non invento niente: funziona così' in Île-de-France), inoltre, limiti le raccomandazioni per finire in un reparto (e magari da soli) piuttosto che nell'altro dove non si impara nulla e di specializzandi ce ne stanno 10!

Ma da quando è che hanno tolto la possibilità di prendersi una seconda specializzazione in tre anni? (in effetti ho visto anch'io che medici anziani hanno parecchie specializzazioni)

Boh?!
Infatti non capisco:
Si parla di tronco comune e, se prendi una seconda spec, ti fanno ripetere pure il tronco comune, insomma.