quale soluzione per ammettere tutti?

La stessa Lorenzin ha detto che non tutti i medici che vanno in pensione andranno rimpiazzati.

Appunto. La Lorenzin ha tutto l'interesse a ridurre il numero di medici specializzandi per dare maggior peso alla riduzione di organico degli ospedali, il che va contro l'aumentata richiesta di sanità proveniente dai cittadini, oltre che dalle caratteristiche della medicina odierna, in cui non sono sono richiesti specialisti, ma ultraspecialisti.
Secondo me chi si presta a questo gioco va contro il suo stesso interesse, oltre che quello della categoria, oltre che quello dei cittadini.

Perché l'idea dei politici è: ridurre i costi, assumere meno medici, chiudere più ospedali possibile lasciando solo i grossi centri, basare tutto su una medicina del territorio con spesa minima (stili di vita e conforto piuttosto che cure reali, clinica pura anziché diagnostica chimica e strumentale, eccetera).
Praticamente un ritorno agli anni '50 se non prima.

Io ad un gioco del genere non mi sento di prestarmi. Quindi specializzazione per tutti e sostegno a tutti i colleghi e a tutti gli ospedali.

Ah bhe allora se lo ha detto la Ministra...Fosse mai ke si sente dire ke i politici non vanno sostituiti (magari!!!!) o che i loro stipendi e pensioni d'oro vanno adeguati alla crisi!! Facile sentenziare sulla pelle egli altri! Andatela a raccontare a quei poveri Cristi ke non si possono permettere visite ed esami privati e ke hanno liste d'attesa di mesi, cara ministra a loro ci pensi tu? Qui sono tt bravi a blaterare sulla pelle degli altri. E noi siamo gli stolti ke gli andiamo appresso. Della serie... intanto mi salvo le chiappe io.. e gli altri pazienza... dire che siamo tra medici... uomini e donne pronti ad aiutare... certo nel limite in cui cmq sia salvaguardato il nostro personale interesse... se questa è la nostra categoria.. non caveremo mai un ragno dal buco, spiacente...

DrHP ha scritto:

La stessa Lorenzin ha detto che non tutti i medici che vanno in pensione andranno rimpiazzati.

Appunto. La Lorenzin ha tutto l'interesse a ridurre il numero di medici specializzandi per dare maggior peso alla riduzione di organico degli ospedali, il che va contro l'aumentata richiesta di sanità proveniente dai cittadini, oltre che dalle caratteristiche della medicina odierna, in cui non sono sono richiesti specialisti, ma ultraspecialisti.
Secondo me chi si presta a questo gioco va contro il suo stesso interesse, oltre che quello della categoria, oltre che quello dei cittadini.

Perché l'idea dei politici è: ridurre i costi, assumere meno medici, chiudere più ospedali possibile lasciando solo i grossi centri, basare tutto su una medicina del territorio con spesa minima (stili di vita e conforto piuttosto che cure reali, clinica pura anziché diagnostica chimica e strumentale, eccetera).
Praticamente un ritorno agli anni '50 se non prima.

Io ad un gioco del genere non mi sento di prestarmi. Quindi specializzazione per tutti e sostegno a tutti i colleghi e a tutti gli ospedali.

io credo che tu abbia ragione sul discorso della politica al risparmio sulla sanitá, che va osteggiata in tutti i modi.
Ma non capisco come fai a proporre di intervenire sull accesso alle scuole di specializzazione: e´una follia, sarebbe come incanalare un affluente in un fiume che non ha sbocco, causi una catastrofe....

non sarebbe piú logico intervenire PRIMA sul turnover dei medici, garantire adeguate opportunita´ lavorative a medici specialisti e non che concludono il loro ciclo di studio e POI (o al limite parallelamente) pensare anche a fare specializzare 12000 persone l anno?

perche´ora l accesso alla specializzazione e´un diritto per tutti; invece e´necessario, di contro, che gli accessi a medicina vengano ulteriormente limitati: quello va bene.
Possibile che la situazione generale non la consideri nessuno e che ciascuno immancabilmente guardi solo il proprio orticello, in consideraztione della fase di carriera in cui si trova?
andatelo a dire ai 19enni che escono dal liceo che l accesso a medicina va limitato di piu´, vi accuseranno di schierarvi contro il diritto allo studio.

Questo accade quando non si sa/vuole guardare alla situazione nel suo insieme.

Bosch, il problema è che "la situazione nel suo insieme" è troppo complessa per permettere una programmazione realistica.

Quando negli anni '60 c'è stato il baby boom, si pensava che nel 2000 in Italia ci sarebbero stati cento milioni di abitanti, di cui oltre 50 milioni di bambini e ragazzi in età scolare. Sarebbero stati quindi necessari moltissimi insegnanti, a tutti i livelli.
Già negli anni '70 si era capito che si andava verso la crescita zero, ma gli insegnanti sono stati comunque assorbiti dal sistema scolastico: è bastato mettere tre maestre elementari per ogni aula. Quando hanno provato a toglierle e a tornare alla maestra unica, hanno fatto il diavolo a quattro perché "stavano distruggendo il miglior sistema scolastico elementare al mondo".

Ora, va bene che l'Italia è il paese in cui a tutti piace fare un mestiere diverso da quello per cui si sono preparati, ma noi siamo medici, non macroeconomisti. Non spetta a noi occuparci dei problemi di reperimento e distribuzione delle risorse: il nostro lavoro è curare la gente.

Noi dovremmo:
1) Recepire le richieste dei cittadini, i quali chiedono più sanità (p.es. ambulatori e diagnostica aperti almeno 12/6 se non 24/7, ultraspecialisti)
2) Esigere una collocazione adeguata per tutti i colleghi, con una paga commisurata alla competenza e alla responsabilità e orari adeguati (p.es. turni di 12 ore in PS? No, grazie, si assumono 2 medici e ciascuno fa 6 ore.)

Spetta ai politici reperire le risorse. Sono lì per quello, e strapagati per quello.
Noi facciamoci i fatti nostri e difendiamo prima i nostri interessi. Lo fanno i tramvieri, lo fanno i metalmeccanici, lo fanno le maestre, lo fanno i giornalisti, lo fanno i magistrati, mi spieghi perché noi dobbiamo essere i più coglioni di tutti a non farlo?

ma certo che dobbiamo fare i nostri interessi, ci mancherebbe!

io dico solo che aprire le porte alle scuole di specializzazione a 12000 persone l anno, senza che null altro cambi, e´esattamente il contrario che difendere gli interessi della categoria!
perche´non solo significa sfornare disoccupati, ma anche "professionisti" che si accoltelleranno tra loro e che offriranno prestazioni mediche per un tozzo di pane e con risorse sempre piu´limitate (per costare il meno possibile) e quindi qualitativamente scadenti.

Se il tutto va parallelamente ad una riqualificazione della sanita´pubblica che parta anche da un congruo aumento del numero dei contratti (quanto meno lo sblocco dei turn-over attualmente ovunque vigenti), tutto puo´funzionare, altrimenti il sistema crolla.

A meno che uno il titolo non lo prenda per espatriare, ma questo e´un altro discorso (e forse lo avevamo gia´precedentemente affrontato).

io dico solo che aprire le porte alle scuole di specializzazione a 12000 persone l anno, senza che null altro cambi, e´esattamente il contrario che difendere gli interessi della categoria!

Tu dici? Io credo che gli unici che ci rimetterebbero sarebbero i "figli di" con ambulatorio specialistico privato già avviato dal babbo.
Per tutti gli altri si moltiplicherebbero le possibilità (anche di libera professione).

perche´non solo significa sfornare disoccupati, ma anche "professionisti" che si accoltelleranno tra loro e che offriranno prestazioni mediche per un tozzo di pane e con risorse sempre piu´limitate (per costare il meno possibile) e quindi qualitativamente scadenti.

Se il tutto va parallelamente ad una riqualificazione della sanita´pubblica che parta anche da un congruo aumento del numero dei contratti (quanto meno lo sblocco dei turn-over attualmente ovunque vigenti), tutto puo´funzionare, altrimenti il sistema crolla.

No, non è così, è proprio quello che sto cercando di spiegarti, l'esempio delle maestre l'ho fatto apposta.
Nella mia vita precedente (a medicina, non parlo di metempsicosi eh) ho lavorato anche con la PA e ho imparato come lavorano i politici.
In sintesi, al politico interessa il consenso, che gli permette di mantenere il potere.
Per il politico 12.000 specialisti da collocare sono un problema tanto quanto gli ambulatori da tenere aperti 24/7. Se riesce a tenere aperti gli ambulatori spremendo i medici come limoni, è ben contento di farlo, se gli dai anche la scusa della carenza di specialisti il politico prende la palla al balzo: "certo che dovete coprire più turni, non ci sono comunque specialisti da assumere".
Se invece c'è un congruo numero di specialisti a spasso il politico è costretto a considerare anche l'ipotesi "aumento dei contratti" oltre all'ipotesi "spremitura dei pochi specialisti disponibili".

Va da sè che come categoria ci dobbiamo porre dei minimi salariali e di onorario decenti e inderogabili (come tutti gli altri professionisti), altrimenti sì che diventa un gioco al massacro.

Spero di essermi spiegato decentemente.