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le mie personali considerazioni sul concorsone

  • Guido T.
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9 Anni 6 Mesi fa #203511 da Guido T.
Risposta da Guido T. al topic le mie personali considerazioni sul concorsone

kkkk ha scritto: 1)il peso del curriculum.

Non sono d'accordo, il curriculum deve avere un peso importante perché non si possono svalutare 6 anni o più di studi. Quello che secondo me è mancato è stato il fattore tempo: un 110L in 8 anni non può valere come un 102 in 6.

Per me il curriculum non vale nulla( eccetto un dottorato o simile), per vari motivi ampiamente detti. Per me un dottore 110 e lode non vale nulla se alla vista del sangue sviene. Quindi vanno valutate le qualità psico-attitudinali: un capo equipe in sala chirurgica se non ha carattere, se non sa essere leader, se non ha forza fisica e resistenza, etc..è semplicemente un pericolo pubblico: quando sarà licenziato o denunciato sarà troppo tardi. Per risolvere in problema vanno ammessi i piu anziani di laurea al concorso tot candidati per tot posti: la differenza la può fare solo la sede e la specialità. E questo lo si puòfare sin d'ora, si fa una graduatoria per anzianità di laurea ed un concorso per stabilire sede e specialità. La cosa si può fare per quote: 50% per anzianità 50% per concorso.


Ma non diciamo idiozie... "vista del sangue e sviene".
E allora si tolgano i voti all'Università: anzi, li si diano in base allo "stomaco" o alla resistenza fisica.
Sempre più amareggiato per il livello della classe medica che leggo...

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9 Anni 6 Mesi fa #203516 da aurmarc
Curriculum, attitudini personali, eccc
Non se ne esce da questa discussione.
Il problema, a mio avviso, e' essenzialmente se specializzarsi e' un diritto o se e' una opzione.
E qui si dimostra l'ipocrisia dello stato: senza specializzazione sei fuori quasi da tutto, ma la specializzazione e' sostanzialmente negata.
Posso capire una selezione psico attitudinale, in PS i processi decisionali sono diversi da quelli che puoi fare in reparto, ma l'attitudine si evidenzia con il tempo e con la pratica.
Il problema e' sicuramente economico e di volonta' di risolvere il problema. Come spiegare altrimenti la possibilita' di essere ammessi al corso di Mmg in sovrannumero e senza borsa?
E' chiaro che e' meglio essere pagati, tuttavia ubi maior....

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9 Anni 6 Mesi fa #203517 da insteal

kkkk ha scritto: 1)il peso del curriculum.

a forza fisica e resistenza, etc..è semplicemente un pericolo pubblico: quando sarà licenziato o denunciato sarà troppo tardi. Per risolvere in problema vanno ammessi i piu anziani di laurea al concorso tot candidati per tot posti: la differenza la può fare solo la sede e la specialità. E questo lo si puòfare sin d'ora, si fa una graduatoria per anzianità di laurea ed un concorso per stabilire sede e specialità. La cosa si può fare per quote: 50% per anzianità 50% per concorso.


Sei troppo clemente collega. Io farei fare un test per valutare la forza fisica: un bel pugno al sacco dovrebbe dirimere la questione; e l'agilità: una gara di limbo con asticella a 40 cm tornerebbe utile. Concluderei con la prova stomaco di ferro tramite visione di "Saw" su maxischermo. Ecco così dovrebbe bastare. Le stupide domande nozionistiche lasciamole gli studentelli zelanti. Se poi qualcuno ci lascia le penne per qualche stupida interazione farmacologica non sarà un gran problema.

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9 Anni 6 Mesi fa - 9 Anni 6 Mesi fa #203527 da DrHP

Ho il mio studio di MG dagli anni '90 e quindi so benissimo in cosa consista quel lavoro: e conosco molte "bestie" che vanno avanti felici, contenti e ben stipendiati con 1500 pazienti in carico... :dry: Senza nessun problema (per loro, non per i loro pazienti!) :lol:

Per quanto riguarda la tua ultima domanda, lo sai come la penso.
La specialità la devono poter fare, fra i migliori, solo quelli che poi avranno ragionevoli probabilità di poter lavorare. Se non fossi diventato anche MMG, per com'è la situazione italiana, io, come "puro" dermatologo, sarei in difficoltà come tanti altri miei colleghi specialisti puri, e non mi pare giusto che lo Stato mi/ci abbia fatto specializzare (nel mio caso col massimo dei voti anche lì + 1 anno all'estero) per poi dirmi "arrangiati, un posto fisso per te non ce l'ho"...


Senti collega, giochiamo per un momento a fare gli adulti e diciamo le cose come stanno, ok?
Negli anni 70 e 80 entravano a medicina 30-50.000 persone l'anno. Tutti si specializzavano in itinere: non è raro vedere curricula che recitano "laurea 1975, specialità 1 1977, specialità 2 1979, specialità 3 1982. Roba ampiamente vista coi miei occhi.
All'inizio degli anni '90 sono state chiuse le porte della facoltà e della specializzazione. In seguito anche quelle della medicina generale. Rammento in proposito che specialità in medicina generale è un ossimoro: o sono in grado di risolvere almeno i problemi fondamentali dei cittadini o di riferirli allo specialista del caso (e allora non mi servono tre anni di corso) oppure non sono in grado di farlo (e allora non mi abiliti all'esercizio della professione).
Già però il MMG si becca il 20% in più della borsa del corsista per fargli da tutor (poco sopra 1000 euro per il tutor, contro 850 euro circa per il corsista, se non vado errato, vero?) e io mi domando come mai, visto che "un emerito imbecille può benissimo sostenere 3 mesi (ma anche 3 anni, e anche una vita intera) da solo in un ambulatorio di medicina generale", come dici tu stesso.

Allora diciamolo chiaramente: sono logiche di difesa di rendita di posizione. Le stesse che hanno (vergognosamente) impedito a tanti colleghi giovani di alzare quattro lire facendo certificati di buona salute nelle palestre, limitandone l'emissione all'emerito imbecille o allo specialista in medicina dello sport".

Fatto sta che forse non ti stai accorgendo che il gioco al massacro dei giovani colleghi per rastrellare le ultime briciole di una torta un tempo ricca vi (ci) si sta ritornando come un boomerang: gli specialisti sono sempre meno, il SSN ha interesse a pagarli sempre meno e spremerli sempre di più. Tutto per mantenere la logica de "il mio posticino a 2800 euro/mese non lo deve toccare nessuno". Invece di pretendere dalle istituzioni il rispetto che il nostro lavoro merita e una retribuzione commisurata alle responsabilità che ci assumiamo, ci becchiamo tra di noi.

Nel frattempo i tramvieri bloccano le città e il governo mette 5 centesimi in più sul prezzo della benzina per pagargli la rinegoziazione del contratto collettivo nazionale.

E io continuo a domandarmi, se uno è stato così bravo da prendere 110 e lode alla laurea, perché sente il bisogno di partire 15 punti avanti a tutti gli altri? Se uno è specializzato col massimo dei voti, perché ha paura che i colleghi non specializzati concorrano per gli stessi suoi concorsi?

La risposta è ovvia: perché il possesso dei titoli non implica competenza, e la competenza non richiede il possesso dei titoli.

How many loved your moments of glad grace
And loved your beauty with love false or true;
But one man loved the pilgrim soul in you,
And loved the sorrows of your changing face.
Ultima Modifica 9 Anni 6 Mesi fa da DrHP.

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9 Anni 6 Mesi fa #203530 da kkkk

DrHP ha scritto:

Ho il mio studio di MG dagli anni '90 e quindi so benissimo in cosa consista quel lavoro: e conosco molte "bestie" che vanno avanti felici, contenti e ben stipendiati con 1500 pazienti in carico... :dry: Senza nessun problema (per loro, non per i loro pazienti!) :lol:

Per quanto riguarda la tua ultima domanda, lo sai come la penso.
La specialità la devono poter fare, fra i migliori, solo quelli che poi avranno ragionevoli probabilità di poter lavorare. Se non fossi diventato anche MMG, per com'è la situazione italiana, io, come "puro" dermatologo, sarei in difficoltà come tanti altri miei colleghi specialisti puri, e non mi pare giusto che lo Stato mi/ci abbia fatto specializzare (nel mio caso col massimo dei voti anche lì + 1 anno all'estero) per poi dirmi "arrangiati, un posto fisso per te non ce l'ho"...


Senti collega, giochiamo per un momento a fare gli adulti e diciamo le cose come stanno, ok?
Negli anni 70 e 80 entravano a medicina 30-50.000 persone l'anno. Tutti si specializzavano in itinere: non è raro vedere curricula che recitano "laurea 1975, specialità 1 1977, specialità 2 1979, specialità 3 1982. Roba ampiamente vista coi miei occhi.
All'inizio degli anni '90 sono state chiuse le porte della facoltà e della specializzazione. In seguito anche quelle della medicina generale. Rammento in proposito che specialità in medicina generale è un ossimoro: o sono in grado di risolvere almeno i problemi fondamentali dei cittadini o di riferirli allo specialista del caso (e allora non mi servono tre anni di corso) oppure non sono in grado di farlo (e allora non mi abiliti all'esercizio della professione).
Già però il MMG si becca il 20% in più della borsa del corsista per fargli da tutor (poco sopra 1000 euro per il tutor, contro 850 euro circa per il corsista, se non vado errato, vero?) e io mi domando come mai, visto che "un emerito imbecille può benissimo sostenere 3 mesi (ma anche 3 anni, e anche una vita intera) da solo in un ambulatorio di medicina generale", come dici tu stesso.

Allora diciamolo chiaramente: sono logiche di difesa di rendita di posizione. Le stesse che hanno (vergognosamente) impedito a tanti colleghi giovani di alzare quattro lire facendo certificati di buona salute nelle palestre, limitandone l'emissione all'emerito imbecille o allo specialista in medicina dello sport".

Fatto sta che forse non ti stai accorgendo che il gioco al massacro dei giovani colleghi per rastrellare le ultime briciole di una torta un tempo ricca vi (ci) si sta ritornando come un boomerang: gli specialisti sono sempre meno, il SSN ha interesse a pagarli sempre meno e spremerli sempre di più. Tutto per mantenere la logica de "il mio posticino a 2800 euro/mese non lo deve toccare nessuno". Invece di pretendere dalle istituzioni il rispetto che il nostro lavoro merita e una retribuzione commisurata alle responsabilità che ci assumiamo, ci becchiamo tra di noi.

Nel frattempo i tramvieri bloccano le città e il governo mette 5 centesimi in più sul prezzo della benzina per pagargli la rinegoziazione del contratto collettivo nazionale.

E io continuo a domandarmi, se uno è stato così bravo da prendere 110 e lode alla laurea, perché sente il bisogno di partire 15 punti avanti a tutti gli altri? Se uno è specializzato col massimo dei voti, perché ha paura che i colleghi non specializzati concorrano per gli stessi suoi concorsi?

La risposta è ovvia: perché il possesso dei titoli non implica competenza, e la competenza non richiede il possesso dei titoli.


Piano piano ci avviciniamo alla verità e alla realtà: la problematica che non si affronta è proprio questa, anche se ci sarebbe ancora da scavare, il punto di partenza è quello giusto. Sembrano banalità ma molti non le conoscono.

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9 Anni 6 Mesi fa - 9 Anni 6 Mesi fa #203532 da MadamePoppyPomfrey

DrHP ha scritto: E io continuo a domandarmi, se uno è stato così bravo da prendere 110 e lode alla laurea, perché sente il bisogno di partire 15 punti avanti a tutti gli altri? Se uno è specializzato col massimo dei voti, perché ha paura che i colleghi non specializzati concorrano per gli stessi suoi concorsi?

La risposta è ovvia: perché il possesso dei titoli non implica competenza, e la competenza non richiede il possesso dei titoli.



Parole sante.
Non riesco a capire perchè una cosa così OVVIA non sia apparsa tale anche a chi ha fatto il nuovo concorso. Ma cosa temevano? Che gli studenti si arrabbiassero perchè allora il loro "110 e lode" non valeva più? :blink: O che si arrabbiassero i loro professori....? Che si sentissero privati del loro potere di vita e di morte sui nostri curricula? Ma allora i medici degli altri paesi fanno pietà perchè i loro curricula non vengono valutati in sede di concorso nazionale?
E' vero che esiste un fattore di causalità nei concorsi a quiz (specialmente quello che abbiamo appena fatto!) ma non si può pensare di correggerlo con punti curriculum ugualmente alterati dalla casualità: sede in cui ci si laurea -da noi ad esempio veniva incentivata la laurea in corso con bonus di punti in più per la tesi, che andavano a colmare eventuali lacune nella media-, umore (diciamo umore...) del prof, fattore domanda fortunata, programmi degli esami DIVERSI (posso elencare esempi) con diversi difficoltà/pool di domande......
Come si può pensare di paragonare il primo degli ultimi con l'ultimo dei primi? Si può introdurre il fattore di correzione, oppure si può optare per la scelta più OVVIA e SEMPLICE: Valutare le conoscenze al momento del compito. Le stesse conoscenze che abbiamo di fronte al paziente.
Se scazziamo la diagnosi mica possiamo dire...."Non se la prenda con me! Io avevo 29,5 di media!"
Il paziente avrebbe tutto il diritto di rispondere "Eh, beh.....mica si vede......"
Ultima Modifica 9 Anni 6 Mesi fa da MadamePoppyPomfrey.

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