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Come Roberto Baggio dopo aver sbagliato il rigore
Oggi, dopo aver sostenuto l'ultima prova ed aver riportato punteggi appena al di sotto della media, mi sono sentito male.
Sia ben chiaro, non voglio muovere accuse al sistema o gettare ombre di combine o brogli (per questo esistono già altri topic) o criticare il test.
Voglio solo fotografare un momento di incredibile delusione e disillusione. Oggi dopo la prova mi sono fermato a parlare con altri colleghi che hanno ottenuto punteggi bassi. Prima del test erano tutte persone motivate, appassionate, ma oggi nei loro occhi c'era una tristezza indicibile.
Nei loro occhi non c'era solo la loro delusione, c'era la delusione dei genitori, delle eventuali fidanzate o dei fidanzati, c'era lo sconforto di chi sa che spiegherà agli amici non-medici increduli (che ormai lavorano da anni-alcuni sono pure sposati) che il test è andato male. C'era la tristezza di chi sa che adesso, dopo anni e anni di studi, dovrà nuovamente rimboccarsi le maniche (ormai sgualcite) e andare in giro a mendicare sperando di essere chiamato per qualche sostituzione o guardia medica nell'attesa del prossimo test.
C'era la lucida consapevolezza di aver perso un'occasione, di essere rimasti per l'ennesima volta con un pugno di mosche in mano. Durante gli studi era in voga il mantra "fare medicina è una missione" ma nessuno mai ci aveva detto o almeno accennato che si trattava di una missione suicida.
Oggi ho visto anche chi malediceva il destino. Lo stesso destino che aveva fatto loro passare il test d'ingresso anni or sono ora si era ritorto contro nella maniera più beffarda, ad un centimetro dal traguardo. Forse, ad averle sbagliate allora le crocette, sarebbe andata complessivamente meglio.
Non voglio essere accusato di pessimismo, so bene che la vita va avanti e si continua a lottare, ma le scene di oggi mi hanno demoralizzato.
Oggi, avendo realizzato che non entrerò in nessuna delle specialità per cui avevo fatto domanda, mi sono sentito come Roberto Baggio dopo che ha sbagliato il rigore a USA '94.
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io il mio rigore l'ho tirato e ancora non so se la palla entrerà o se il portiere arriverà a prenderla
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insteal ha scritto: Capisco la tua amarezza. Purtroppo questo sfogo è lo stesso di tanti colleghi ed in larga parte dovuto alla miopia (cecità) di coloro che da anni sbandierano la mancanza di medici in Italia, e che, in preda a questa allucinazione, hanno portato i posti in medicina a 11000. Si è così creata una condizione in cui la metà dei medici neolaureati vengono relegati in un limbo di disoccupazione. La verità è che l'Italia, al pari di altri paesi europei di simile popolazione, ha necessità di formare 5-6000 specialisti ogni anno. L'unica soluzione praticabile a questo punto è quella di limitare gli ingressi a medicina a 5-6000 per controbilanciare gli anni passati (14000 l anno scorso e 15000 quest' anno, senza contare quelli che si laureano in Albania in facoltà gemellate con quelle italiane) e attendere che la situazione si normalizzi.
No, il problema siamo tutti noi che permettiamo questo schifo...
Sempre in ambito calcistico, la gente sugli spalti e per strada si ammazza e prende le bastonate per 11 milionari che corrono dietro a una palla, e noi lasciamo indifferente che ci rubano il futuro. Non conta la modalità del test, il problema è che il mercato è sovrasaturo e non assume più nessuno nel post-specialità, come son saturi i posti.
Occorre limitare subito e pesantemente gli accessi medicina.
Basta tagliare posti in specialità e per strutturati, e allargare il numero chiuso a medicina!
Obblighiamoli a finanziare almeno un posto in più in specialità per ogni matricola in più, e un posto da strutturato per ogni specializzando!
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