Ragazzi, mi permetto di fare un appunto perchè emerge, dai commenti, un'impostazione culturale nei confronti della medicina generale, che a me non piace e per il cui superamento si sta lottando da tempo. L'esigenza del triennio di MG è nata da un movimento europeo e da una presa di coscienza risalente ai primi anni '80. L'idea di fondo era quella di riconoscere tutta una serie di competenze specifiche e specialistiche, ad una branca della medicina(la MG) che viene vista purtroppo ancora come un'appendice meno nobile rispetto tutto il resto. In seguito a questa presa di coscienza generale,nonchè per esigenze logistiche dei SSN, sono state emanate leggi comunitarie che imponevano agli stati membri di dare accesso alla MG, solo a professionisti adeguatamente formati con un corso specialistico post-lauream attinente alla branca. Detto questo, è evidente che non si può ritornare indietro di 20 anni (anno '94), permettendo a tutti i laureati, di fare il medico di famiglia,se non altro per una questione normativa, ma direi soprattutto per una questione di progressione culturale. Purtroppo, leggere frasi come "molti specialisti potrebbero ripiegare" solo perchè in ospedale è difficile lavorare (assumendo a priori che lavorare nel territorio sia semplice...e di ripiego.Mi viene da pensare che chi vuole mollare un posto di lavoro per cui ha studiato,ma in cui lavora difficilmente, scegliendone uno di ripiego e che sopisce le proprie competenze,pensando che sia più semplice, lo faccia innanzitutto per una questione economica. Ma va bene, però non può piacermi), oppure "serve il corso di MMG anche se si è specialisti"(anche qui assumendo che uno specialista in una branca clinica, sia specialista anche in medicina generale.E' come dire che un medico generale è specialista anche in tutte le branche cliniche...Magari!Eppure non è così...). E' evidente che io scrivo così perchè innanzitutto ho fatto il corso e perchè credo che vada difeso l'impegno triennale che molti professionisti hanno assunto per seguire questa strada, ma è anche vero che i problemi di carenza di cui si parla, si possono risolvere in numerosi modi di cui il primo di tutti prevede l'allineamento della mentalità italiana che vede il mmg come un burocrate incompetente sforna ricette (ed è opinione abbastanza diffusa che gli stessi mmg hanno alimentato negli anni senza far nulla per difenderla, pensando primariamente al proprio portafogli),a quella del resto d'Europa, dove il mmg è il pivot del sistema ed ha delle potenzialità che, a mio avviso, non ha nessun ospedaliero (penso alla possibilità di ricerca offerte dal privilegiato rapporto longitudinale con i pazienti). La mia risposta non è polemica IoIoIo, ma solo un invito a provare a vedere la MG da una prospettiva diversa dalla tua che, ahimè, è purtroppo molto molto radicata. L'idea di fondo sarebbe cambiare proprio questo,ma non scrivo per aprire un conflitto, solo per ragionare. Se ti chiedessi:"perchè vedi la mg come ripiego e il mmg come un'appendice simil-infermieristica/ragionieristica della medicina?", posso immaginare la risposta, perchè il luogo comune e la visione diffusa che si ha sulla mg, è figlia di interessi di settore, che personalmente biasimo, poichè io preferirei un riconoscimento professionale e soprattutto la possibilità di svolgere in un certo modo questa professione, purtroppo però in Italia non è permesso e sia il corso di formazione, sia la mg sono stati interpretati come l'ennesima fonte di speculazione imperniata su interessi prettamente e prioritariamente economici.
