SPECIALIZZAZIONE E RICERCA?

Ciao a tutti, sono una studentessa di medicina al terzo anno e vorrei ricevere alcune informazioni riguardanti la possibilità di fare ricerca, specialmente pre-clinica, durante la specializzazione. So che l'ideale sarebbe il dottorato, ma data l'età, la necessità di lavorare e conoscendo la disastrosa situazione dei post-doc all'estero, sarei più propensa a fare ricerca senza di esso ma sfruttando la specializzazione. Io sono particolarmente interessata al campo delle neuroscienze, della rigenerazione dei tessuti, delle nanotecnologie e delle neuroprotesi (e protesi in generale), e della genetica. Volevo sapere se durante la specializzazione è possibile condurre sia ricerche cliniche che soprattutto precliniche (lavorare con cellule e topi, per intenderci), o se invece il compito dello specializzando è prettamente quello clinico-diagnostico. Sarebbe possibile condurre esperimenti per nuove terapie geniche o per rigenerazioni tissutali, non solo a livello del paziente? O è un affare esclusivo del biotecnologo? Vi prego rispondetemi! Grazie

Si è possibile e si fa normalmente, non è nulla di straordinario. Chiaro che per la ricerca che vuoi fare dipende anche quale specializzazione sceglierai ed in particolare se la scuola che scegli che linee di ricerca segue.

Grazie fradoctor, sai per caso quali sono le specializzazioni più indicate (e magari anche i centri, in italia e in europa) per occuparsi di neuroprotesi o medicina molecolare e rigenerativa?

Mi spiace Dorina, purtroppo in questo senso non so aiutarti.
Posso dirti che riguardo alle neuroscienze se ne occupa in genere una specializzazione come la farmacologia, certamente non è la sola, anche la neurologia.
Altra questione è quella della rigenerazione dei tessuti, se ne occupa ad esempio la genetica, ed ancora la farmacologia, la dermatologia, ecc..
Però ti ripeto anche in questo senso non c'è una regola scritta, puoi trovare scuole che apparentemente non penseresti si occupano di quel tipo di ricerca, dipende sempre dal lavoro che fa l'università e il gruppo di ricerca.
Ad esempio neurologia può occuparsi sia di neuroscienze inteso come rigenerazione del tessuto nervoso, ma ci sono altre scuole di neurologia che studiano il comportamento, ecc.. non so se ho reso l'idea
Poi per quello che chiedi riguardo le protesi mi verrebbe in mente una scuola come fisiatria che so che se ne occupa, ma al solito devi informarti quali sono le scuole e le sedi che svolgono le ricerche che ti appassionano, mi dispiace di non saperti indicare di preciso quali sono le scuole, è un campo che esula dalle mie conoscenze.
Spero comunque di averti reso l'idea.

P.S. detto questo, anche se trovassi la scuola in cui svolgerai la ricerca che ti piace, non è detto che ti faranno pubblicare..
Ciao e in bocca al lupo!

Grazie ancora! Certo pubblicare non è mai una certezza, anzi, ma l'importante è almeno avere una possibilità di fare la ricerca che ti piace..Quel che mi dici mi risulta infatti in un certo senso sorprendente, in quanto molti mi avevano fatto capire che durante la specializzazione non si fa ricerca, ma solo attività clinica/chirurgica o di laboratorio ma sempre finalizzata alla diagnosi e mai sperimentale. Ad esempio io avevo capito che anche in una specializzazione come genetica vi era sì l'attività di laboratorio ma mai sperimentale. Invece a quanto mi sembra di capire non c'è bisogno del dottorato per far parte di una ricerca sperimentale in vari ambiti..mi potresti fare qualche esempio che magari ti riguarda di preciso, se non sono indiscreta? Ad esempio tu quale specializzazione hai fatto/stai facendo e  (in) quali ricerche hai visto o ancor meglio hai partecipato? Spero di non disturbarti, grazie ancora

Non disturbi.. sinceramente è la norma fare ricerca in specializzazione, tutti i prof sono obbligati (teoricamente) a pubblicare quindi devono fare ricerca, poi ci sono quelli più prolifici e validi, quelli che te la fanno fare e quelli no.

Io sono specializzato in Farmacologia, mi sono occupato di ricerca nel settore della neuropsicofarmacologia, in particolare antipsicotici e antidepressivi; poi di composti antiossidanti anche ad attività antitumorale ed epatoprotettiva; poi ancora mi sono occupato di studi di bioequivalenza, studi clinici di fase I (in particolare come monitor clinico), e infine in campo oncologico sulla gestione degli effetti avversi e dello stravaso dei farmaci chemioterapici antiblastici, e terapia personalizzata, che è poi quello di cui mi occupo ora (o meglio quello di cui mi occupavo fino a poco tempo fa).

Poi certamente se ti vuoi occupare più centralmente di ricerca fai un dottorato, ma da esempio nel mio caso o comunque in specializzazioni come la mia, l'attività è incentrata sulla ricerca, basti pensare che non esistono neanche reparti di farmacologia in genere.
Noi ci dividevamo tra i vari reparti nel corso degli anni, svolgendo un certo numero di ore, e la ricerca. Però ti ripeto dipende oltre dalla scuola che scegli anche dalla sede.

Una cosa che potresti eventualmente fare è provare a fare il dottorato, se entri poi anche in scuola di specializzazione, congeli il dottorato e fai la scuola di specializzazione.
Oppure ancora, spesso capita che il direttore della scuola in cui hai fatto l'internato e sei sicura di entrare, ti fa fare prima il dottorato per le esigenze della ricerca del suo gruppo, magari mandandoti all'estero per acquisire esperienza in una particolare tecnica o in altro, cosi che tu poi aggiornerai il gruppo. Successivamente alla fine del dottorato ti farà entrare in scuola. Ma ti ripeto non c'è una regola scritta, ad es. un mio amico ha terminato la specializzazione proprio quest'anno ed ora sta continuando le ricerche intraprese svolgendo il dottorato.
Spero di esserti stato utile.