Nessuno criticava il tuo parere, per carità non te la prendere ho semplicemente fatto una battuta e contestavo, come contesto tutt'ora il fatto che si resti disoccupato dopo la specializzazione. Mi permetto di dirlo con un certo margine di certezza visto anche la mia non più giovane età. Ti racconto in breve un episodio: un mio caro amico nonchè collega, anche lui con una di queste specializzazioni "squattrinate", che si lamenta sempre, il tempo indeterminato lo aveva pure trovato ma avrebbe dovuto lasciare la sua cara città, andare al nord e lavorare in carcere. Probabilmente vorrà dire che così male non sta. Ovvio non conosco tutti i medici d'Italia ma ho lavorato anche fuori dalla mia regione e sinceramente di medici alla canna del gas non ne ho conosciuti.
Altro è il discorso sugli eventuali guadagni, sul tipo di lavoro che si va a fare o sulla stabilità che questo ti garantisce da subito, ma non esiste che resti a "piedi"; se hai voglia di fare, l'impiego lo trovi! Ribadisco che mi trovo d'accordo sul fatto che alcune specializzazioni ti possano garantire diciamo più tranquillità, che non è poco, ma tutto qua.
Io credo che la migliore scelta sia sempre quella dettata dalla voglia di fare qualcosa piuttostochè da calcoli statistici perchè spesso alla fine i conti non tornano e magari ci si ritrova con una specializzazione che non si ama e pure con difficoltà lavorative.
Ho evitato il discorso amicizie perchè come possono aiutarti a sistemarti con medicina del lavoro o igiene lo possono fare anche con altre discipline, quindi se si hanno amicizie ben vengano.
Hai ragione, U.O. di Farmacologia credo ce ne siano 3 o 4 in tutta Italia, mi pare Udine, Milano, Cagliari, Trento.. forse un'altra o due al massimo ma questo che centra? Certamente il posto di lavoro del farmacologo è nella ricerca, ed è una specializzazione che fai se ti piace la ricerca.
Lavorare in aziende private dovrebbe essere il normale punto di approdo per il farmacologo anche perchè nel nostro Paese questa figura non è mai stata valorizzata quanto avrebbe meritato e ti assicuro che in ospedale vorrei avere un farmacologo da consultare.
Nel pubblico il naturale sbocco è nei Sert (ed io almeno per ora ho rifiutato e credimi non è fantascienza riuscire ad entrarci), e nei Centri anti-veleni. L'attività privata invece è assai difficile e se arrivi a farla la fai quando sei già affermato, ma puoi esercitare anche come CTU (non che questo sia privilegio unico del farmacologo ma lavoriamo bene con i medici legali).
Sul fatto di Patologia Clinica, per quanto ne so io possono lavorare in laboratorio così come gli ematologi e del resto risulta anche dalla tab di affinità. Ma il problema non è questo, certamente ci sono discipline con cui è più semplice trovare un impiego stabile da subito e altre con cui bisogna faticare di più e adattarsi prima di trovare un lavoro definitivo. Io stesso non ho un contratto a tempo indeterminato, mi occupo di oncologia e ti garantisco che non chiedo l'elemosina.
Insomma la mia idea è quella giustamente di riflettere, in parte basarsi anche sulla statistica e affidarsi alla razionalità, ma di non chiudersi la mente e di non progettare troppo e troppo strettamente.. Scusate se mi sono dilungato.
