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L'internato e la scuola di specialità - Riflessioni su un sistema corrotto
Copio quanto ho scritto nell'altro topic e consiglio tutti quelli che hanno partecipato a fare lo stesso affinchè si concentri qui l'argomento.
i test di ingresso sono strutturati affinchè chiunque abbia le medesime possibilità di accesso alla scuola. L'internato in un reparto al solo fine di accedere alla scuola di specializzazione è frutto della cultura gerontocratica italiana.
Sappiamo benissimo che il "segreto" per superare il test d'ingresso sta tutto nei 15 punti attribuiti con la seconda prova. Un punteggio che non basandosi su matematici calcoli ma sul soggettivo giudizio della commissione fa la differenza tra chi può entrare e chi deve stare alla porta in attesa che maturi il premio fedeltà.
A chi difende il diritto di essere interno magari per più anni in attesa che arrivi la chiamata non dico nulla, semplicemente trovo sbagliato adeguarsi al sistema del volontariato perchè è anche grazie ai volontari speranzosi che le autorità sanitarie non si accorgono della necessità di distribuire borse di studio per FORMARE nuovi medici e non per sfruttarne il tempo libero.
Aggiungo inoltre che la leggenda secondo cui chi ha la laurea in medicina e l'abilitazione, senza la specialità, sia destinato ad un futuro di disoccupazione e stenti è assolutamente infondata. Probabilmente lavorare a Milano è più facile che in altre regioni d'italia, ma vi assicuro che essere interni e farsi sfruttare gratuitamente non è assolutamente l'unica strada.
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Da tempo predico quanto hai detto e sposo in pieno ogni tua verità.Anche in questo forum sono passato da idiota perchè ho rifiutato per principio il sistema che governa l'ingresso in specializzazione e lo deploro. Perchè io ritengo che il sistema metta a repentaglio la dignità delle persone e io non amo scendere a compromessi.Vedrai che la miriade di gente che fa "volontariato" e che si adegua al sistema (purtroppo credo sia più del 90%)mi darà contro e probabilmente avrà tutto l'interesse a confutare le tue tesi.Prendendo spunto da quanto si dice nel topic principale sul concorso per l'accesso alle scuole di specialità 2011, apro questa discussione per confrontare la mia opinione e quella degli altri colleghi in merito.
Copio quanto ho scritto nell'altro topic e consiglio tutti quelli che hanno partecipato a fare lo stesso affinchè si concentri qui l'argomento.
i test di ingresso sono strutturati affinchè chiunque abbia le medesime possibilità di accesso alla scuola. L'internato in un reparto al solo fine di accedere alla scuola di specializzazione è frutto della cultura gerontocratica italiana.
Sappiamo benissimo che il "segreto" per superare il test d'ingresso sta tutto nei 15 punti attribuiti con la seconda prova. Un punteggio che non basandosi su matematici calcoli ma sul soggettivo giudizio della commissione fa la differenza tra chi può entrare e chi deve stare alla porta in attesa che maturi il premio fedeltà.
A chi difende il diritto di essere interno magari per più anni in attesa che arrivi la chiamata non dico nulla, semplicemente trovo sbagliato adeguarsi al sistema del volontariato perchè è anche grazie ai volontari speranzosi che le autorità sanitarie non si accorgono della necessità di distribuire borse di studio per FORMARE nuovi medici e non per sfruttarne il tempo libero.
Aggiungo inoltre che la leggenda secondo cui chi ha la laurea in medicina e l'abilitazione, senza la specialità, sia destinato ad un futuro di disoccupazione e stenti è assolutamente infondata. Probabilmente lavorare a Milano è più facile che in altre regioni d'italia, ma vi assicuro che essere interni e farsi sfruttare gratuitamente non è assolutamente l'unica strada.
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Non metto in dubbio che frequentare un reparto insegni a fare il medico, anzi. E' assolutamente funzionale alla professione, ma questo non deve precludere altri sbocchi e di certo non deve significare il sopperire alle mancanze di un reparto mal organizzato.
Mentre frequentavo il tirocinio per l'esame di stato mi trovai a "lavorare" in un reparto di un ospedale dove una volontaria(abilitata l'anno prima) era inserita nei turni come fosse una dipendente e le si chiedeva tutto il tempo disponibile per coprire i turni. Quando le chiesi chi glielo facesse fare, lei mi disse che era così che funzionava.
Significa che gli interni(e ne conosco diversi) devono dar conto delle loro assenze quando questo non è assolutamente dovuto.
Leggiamo sui giornali che presto scarseggeranno i medici e che la popolazione anziana (e quindi la popolazione malata) è in aumento...forse è arrivato il momento di riflettere e cercare una soluzione su come far andare al meglio le cose.
Aggiungo che non critico ne criminalizzo chi si adegua a questo sistema "baronale", hanno tutta la mia solidarietà e stima. Semplicemente chiedo loro di riflettere e di pretendere che si rispetti il proprio diritto ad essere rispettati come colleghi.
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Infatti in ogni paese che si rispetti, per es Svizzera e nord europa, non si entra in specializzazione col nostro sistema, ma tramite curriculum e colloqui, in quanto le specializzazioni sono svincolate dall'Università, ma il medico specializzando si forma negli ospedali, in cui viene assunto con contratti di lavoro.
Nella discussione precedente dicevo semplicemente che non c'è niente di male a chiedere al direttore della scuola se ha notizie su quando più o meno sia il concorso.
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