Se non entri subito nella specialistica?

Salve a tutti, è un piacere leggervi.
Vi sto scrivendo per la prima volta perchè ho bisogno di un parere da chi è più avanti, perchè mi sono reso conto che se non si chiede aiuto, nessuno te lo dà.

Sono uno studente di medicina al quinto anno e mi sto iniziando a rendere conto delle difficoltà che mi attendono.

ho intenzione di provare a entrare nella specializzazione di endocrinologia o in alternativa in neuropsichiatria infantile, neurologia o pneumonologia.

Per entrare, dato che ci sono pochissimi posti ogni anno, cosa serve?
Cioè, so che ci sarà un test d'ingresso ma a quanto ho capito è il primario del reparto a scegliere, giusto? Quindi vengono scelti quelli che sono da più tempo nel reparto, che fanno "la fila"?
A tal proposito, molto fanno l'internato nel reparto. Ma questo internato in cosa consiste nello specifico? Tutti possono farlo o sono necessari dei requisiti? E le ore di lavoro volontario puoi deciderle tu o te le dicono loro?

Mi domandavo poi una cosa.
Io ad esempio durante il sesto anno farò l'internato in quel reparto. Una volta laureato provo a entrare in quella scuola di specializzazione. Se non entro al primo colpo, cosa faccio?
Cioè, cosa fanno di solito i ragazzi che non entrano?
Fanno un altro anno di internato aspettando? Oppure è possibile durante questo periodo iniziare già a lavorare, tipo guardia medica o sostituzioni di medici di famiglia?
perchè ho questo terrore, e cioè di dover stare un altro anno dopo la laurea fermo, ad aspettare il mio "turno" per entrare nella specialistica, e mentre i miei genitori pagano la casa e tutto quanto.

Spero di trovare qualcuno che mi aiuti a chiarire questi dubbi.
Vi ringrazio anticipatamente.

dunque andrea..partiamo dall'inizio:)
per entrare in specialità vengono valutati una serie di parametri che sono esplicitati nel bando delle scuole che esce ogni anno prima del concorso. In particolare viene assegnato un punteggio numerico non solo al test scritto e pratico che fai per entrare ma anche al tuo curriculum universitario. In particolare di quest'ultimo vengono valutati l'attinenza della tua tesi con la specialità che scegli, il voto che hai ottenuto in alcuni esami specifici (quelli che vengono presi in considerazione variano da specialità in specialità e da università in università), gli elettivi, gli internati, le pubblicazioni ed il voto di laurea. Quindi ti conviene pensare bene alla specialità che vuoi fare e dedicarti principalmente ad essa da adesso in poi: fare la tesi li, internati, elettivi...tutto quanto riesci per ottenere un buon punteggio di base.
Non sempre vengono scelti esclusivamente quelli che sono li da più tempo: dipende sia dai posti disponibili che dalla tua bravura. Non credo si possa generalizzare. Certo che probabilemente le persone "in coda" avranno acquisito più competenze ed esperienza durante il loro internato, percui tendenzialmente entrano prima. Ma la cosa è altamente variabile.
L'internato è essenzialmente una frequenza del reparto "intensiva": come se fosse un tirocinio, ma molto più pratico. La frequenza che ti viene richiesta anche qui è variabile: ci sono reparti in cui vogliono tu sia presente praticamente sempre e altri in cui gestisci te come meglio credi.
Per quanto riguarda la questione delle persone che restano escluse dalla specialità questi la maggior parte delle volte fanno entrambe le cose, ovvero frequentano il reparto e fanno sostituzioni/ guardia medica. Le due cose sono conciliabili.
Spero di esserti stata d'aiuto:)

Sottoscrivo quanto detto da Aras

Mi interessava in particolare sapere proprio quello, cioè la conciliabilità dell'internato e del lavoro. Il terrore è quello, di rimanere "fermo un giro" senza aver possibilità di far nulla.
Grazie per la risposta.

Grazie anche da parte mia!

se al primo tentativo non entrassi alla specialità da me scelta ma in un 'altra scuola, l'anno dopo riprovando il

concorso,se riusciussi a farcela per la prima specialità potrei lasciare la scuola nella quale sarei entrata o sono

obbligata a rimanerci?