IL PUNTO SUL BANDO 2008/2009

secondo me è ben piu grave di cosi.poniamo che io voglia provare ginecologia (sono interno). entrare è molto dura e non ho la garanzia di entare data d\'alta concorrenza. cosa faccio? provo una seconda scuola dove so che potrei entrare in quanto non molto gettonata (e che piu o meno mi ispira), poniamo urologia. questa scuola è una di quelle che verranno penalizzate dalla riforma. essendo io in una scuola periferica, dovro\' competere con tutti gli studenti interni di urologia DELL\'INTERA REGIONE. risultato? non ci provo neppure, tanto non entro, hanno la precedenza gli altri.conseguenza? provo come seconda scelta una delle scuole NON colpite dalla riforma, esempio ortopedia. risultato? le scuole che non vengono colpite dalla penalizzazione saranno stracolme con concorrenza molto piu alta, e quelle penalizzate non saranno mai abbordabili a meno di non essere frequentatore interno. con l\'ovvia conseguenza che, se non entro nella mia prima scelta, sono quasi certamente fregato nelle altre, in quanto non studente frequentatore.mi pare gravissimo, dato che fino all\'anno scorso amici miei sono QUANTOMENO entrati in una seconda scelta, dato che posti liberi ce n\'erano, e ora LAVORANO. evvai......

Sono d\'accordo, va bene la fretta per il bando, ma qui rischiamo di ritrovarci in un sistema che penalizza noi e la meritocrazia ancor più. Andrebbe rivoluzionato tutto il sistema, anche a costo di perdere un po\' di tempo. Dall\'accesso alla formazione tramite i controlli della didattica. Tutto insomma. Le cose non cambiano perché ognuno di noi pensa al suo immediato interesse, e ci mancherebbe lo ripeto, ma con questo modo di fare le vere riforme non saranno mai fatte. Walter, spingiamo per questo concorso nazionale, una volta per tutte.

domperidone ha scritto:

Sono d\'accordo, va bene la fretta per il bando, ma qui rischiamo di ritrovarci in un sistema che penalizza noi e la meritocrazia ancor più. Andrebbe rivoluzionato tutto il sistema, anche a costo di perdere un po\' di tempo. Dall\'accesso alla formazione tramite i controlli della didattica. Tutto insomma. Le cose non cambiano perché ognuno di noi pensa al suo immediato interesse, e ci mancherebbe lo ripeto, ma con questo modo di fare le vere riforme non saranno mai fatte. Walter, spingiamo per questo concorso nazionale, una volta per tutte.

Mi auguro che tu sappia bene quello che comporta un esame di accesso in specialità nazionale..certo, grande meritocrazia, ma penso che in pochi siano favorevoli a questa scelta..Io mi sento già penalizzato da questa scelta di accorpare le specialità, figurasi poi da un esame nazionale..:S

Ministero dell’Istruzione, dell’’ Università e della RicercaDirezione Generale per l’Università – Ufficio II Ai sensi dell’art. 6 della legge 30/12/1991, n. 412, latrasmissione della presente nota via fax ha valore legale;non si provvederà, pertanto, ad inviare copia per posta prot. 67 Roma, 14/1/2009 Ai Rettori delle Università LORO SEDEOGGETTO: D.Lgs. n. 368/1999 – Contratti di formazione specialistica a.a. 2008/2009 - Scuole di specializzazione dell’area medica In merito all’applicazione del D.M. 1/8/2005 e del D.M. 29/3/2006, si comunica che sono stati definiti i decreti di autorizzazione all’istituzione e all’attivazione delle scuole di specializzazione di area sanitaria in relazione ai requisiti minimi delle scuole stesse, come si potrà controllare nel sito delle scuole di specializzazione. Al riguardo si richiama l’attenzione sul fatto che il D.M. 1/8/2005, all’art 3, c. 4, per quanto riguarda la struttura delle scuole, stabilisce che le facoltà di Medicina e chirurgia possono istituire una sola scuola di specializzazione per ciascuna tipologia. Inoltre l’ultimo periodo del comma suddetto recita testualmente: <<Per ciascuna scuola il numero minimo di specializzandi iscrivibili non può essere inferione a 3 per anno di corso.>>Tale norma, nata dalla volontà di razionalizzare il sistema nazionale delle scuole di specializzazione di area medica, fa sì che non possono essere istituite e attivate scuole che non abbiano ottenuto l’assegnazione di almeno 3 contratti. In tal senso, tra i requisiti, è stato chiesto che le scuole abbiano requisiti sufficienti per formare 3 specializzandi. Considerato che le scuole sono aumentate del 3,4% e che la media di contratti per scuola sarà pari a 2,98, circa 500 scuole di specializzazione non potranno essere assegnatarie di contratti di formazione specialistica e pertanto non potranno essere attivate. Ciò premesso si rende necessario, nella prospettata ipotesi, che le scuole della stessa tipologia provvedano ad attivare apposite procedure per pervenire ad un convenzionamento con Atenei limitrofi, in modo che pur assegnando, i contratti ad una sola scuola, a decorrere dall’a.a. 2008/2009, le altre scuole convenzionate contribuiscano ad ampliare la rete formativa degli specializzandi in formazione Nell’accordo convenzionale andrà indicato a quale Università devono essere assegnati i contratti previa determinazione delle correlate procedure concorsuali; inoltre per la formazione verrà utilizzata la rete formativa inerente le scuole convenzionate, infine, il titolo verrà rilasciato dall’Università ove lo specializzando si iscrive. Si ritiene opportuno, al riguardo, indicare, come risulta dalla tabella allegata, il numero di contratti previsti per tipologia di scuola, il relativo numero di scuole autorizzate e attivabili e, infine, il numero di scuole attivabili con l’assegnazione di 3 contratti per scuola. Premesso quanto sopra, appare evidente che alle scuole ove non si perverrà al perfezionamento della predetta convenzione, non potranno essere assegnati i contratti. Sarà opportuno quindi che i Referenti delle Scuole di specializzazione mediche concordino con i colleghi Direttori di Scuola come e con quante scuole convenzionarsi. In relazione a quanto sopra si chiede, in via preliminare, alle Università di comunicare, a stretto giro di posta, le eventuali scuole che non si intendono attivare. Infine si invitano gli Atenei ad indicare, per le scuole di specializzazione con esiguità di contratti, con quali Università sono attivate le eventuali convenzioni e quale Ateneo figura come capofila dell’a.a. 2008/2009. Quanto sopra si rende necessario in quanto a decorrere dall’a.a. 2008/2009, con Decreto Ministeriale del Ministero del Lavoro, della salute e delle Politiche sociali, di concerto con il Ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca e il Ministero dell’Economia e delle Finanze, verrà stabilito il fabbisogno triennale di medici specialisti da formare. Il Direttore Generale firmato: Dott. Antonello Masia

scusate ma sono molto preoccupata su quest\'intenzione di accorparespecializzazioni con meno di 3 posti l\'anno.passi pure se nella stessa facolta\' cisono 2 scuole di una stessa specializz ma nel caso delle chirurgie specialistiche: plastica,vascolare etc.... è davvero verosimile l\'accorpamento con facolta\' diverse della stessa citta\'??e in questo caso poi chi gestira\' il concorso?? e poi davvero tutte le specializ chirurgiche son passate a 6 anni??cmq ricordate che siamo sempre in italia e il concorso nazionale non è la cura di tutti i mali...anzi...ci vorra\' sempre piu potente il famoso calcio... pensate davvero sia tutto fatto alla luce del sole...??cerchiamo di adeguarci all\'europa piuttosto,dove l\'accesso avviene mediante titoli e colloquio,dove la gestione è affidata anche ad ospedali,strutture autorizzate e non a policlinici dove non sempre c\'è una formazione adeguata...etc.....penso siate informati meglio di me di come funzionano le cose altrove...

Walter, spingiamo per questo concorso nazionale, una volta per tutte.

Io sono favorevole al concorso nazionale ma potete stare sicuri che se partisse ci sarebbe un sollevamento generale.Come ho detto in altri topic, la cosa più sensata sarebbe una riforma \"soft\" del tipo: \"Il concorso nazionale vale per le persone che ora sono al terzo anno di medicina\", così uno ha tempo per organizzarsi.Se vai a dire a uno che frequenta da due anni un reparto: da domani concorso nazionale, quello ti mangia la faccia.Tornando al nocciolo del problema: mi pare che l\'approccio generale sulla questione dell\'eventuale sit-in sia abbastanza attendista. Condivido la diffusa speranza che si parli di noi il 5 febbraio, ma se ciò non fosse? Non sarebbe a quel punto un po\' troppo tardi per protestare?